A palazzo Chigi va in scena il primo atto del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, il progetto che prevede una spesa di 9 miliardi in 7 anni che, se attuato fino in fondo, potrebbe davvero rappresentare una cambiamento di rotta nella battaglia per fare dell'Italia un paese moderno e non più costretto a fare i conti con danni per 2,5 miliardi ogni anno. Si parte dunque con uno stralcio dal valore di un miliardo: 700 milioni per le opere subito cantierabili nelle città - Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova e Reggio Calabria più Cagliari, Messina Palermo e Catania, città di regioni a statuto speciale ancora non inserite nelle aree metropolitane - e 290 per la progettazione di quelle urgenti. Si tratta di 69 interventi che riguardano 1.131 comuni dove vivono 21 milioni di persone. Per finanziarli il Governo utilizzerà un anticipo di finanziamento chiesto alla Banca europea. Entro il 4 dicembre le Regioni dovranno presentare gli elenchi degli interventi.