Dal foyer
Prende il via ad aprile, in concomitanza con il festival di Sant'Efisio, la prossima stagione di opera e balletto. All'insegna del risparmio.
di Valentina Lo Bianco
Come una brava madre di famiglia, attenta alla qualità dei prodotti, ma con un occhio sempre rivolto a far quadrare il bilancio domestico, anche la nuova Stagione Lirica e di Balletto è il risultato di una mediazione tra le due esigenze. In calendario sei opere con classici come Cavalleria rusticana, Aida e Bohème e allestimenti meno conosciuti come Semen Kotho di Prokof 'ev; per il balletto, sono previsti tre spettacoli interpretati da étoile come Roberto Bolle, Polina Semionova e Giuseppe Picone.
IL LIRICO RILANCIA, dunque, in un momento di grave crisi economica per la cultura italiana. I tagli ministeriali al Fus (fondo unico per lo spettacolo) hanno portato via al bilancio della fondazione cagliaritana circa 2 milioni di euro. «Ma non abbiamo voluto rinunciare alla qualità delle proposte» ha sottolineato più volte il Sovrintendente, Maurizio Pietrantonio. E così se è vero, come garantisce Pietrantonio, che nessun taglio è stato fatto ai costi contributivi e salariali di artisti e maestranze, e che i lavoratori precari non saranno mandati via, è altrettanto vero che prima di mettere mano al portafogli la parola d'ordine è “risparmio”. In che modo? «Ci siamo riappropriati dei nostri magazzini» ha spiegato Felice Todde del consiglio d'amministrazione. Questo significa che tutti i materiali, dai costumi alle attrezzature sceniche, di proprietà dell'ente, da anni inutilizzati, torneranno a essere una risorsa per il teatro. «Sono state avviate una serie di coproduzioni internazionali che hanno il vantaggio di abbassare i costi» riassume il Sovrintendente e prosegue: «Per il reclutamento dei cantanti abbiamo selezionato artisti fuori dai cast di routine, anche se poi ci saranno delle autentiche star per alcuni ruoli da solista. Certi allestimenti come Aida o Elisir d'amore sono quasi tutti del Lirico. In più abbiamo acquistato a prezzo di noleggio la Bohéme che poi rimarrà a noi». Sempre nell'ottica della riduzione delle spese sono stati rivisti i cachet di alcuni solisti con tagli dal 30 al 40%, nonostante fossero già stati scritturati sulla base di accordi economici diversi. La fondazione ha poi dovuto rinunciare ad alcune opere troppo dispendiose come il Re Artù di Chausson e il Rosenkavalier di Strauss ha ammesso il direttore artistico Massimo Biscardi. Insomma, crisi o non crisi, il Lirico ci prova e la qualità dell'offerta sarà valutata come sempre dal pubblico che per la Stagione dell'opera 2008 aveva fatto registrare un calo degli abbonamenti di qualche centinaio di unità. Il primo appuntamento è per il 22 aprile, in coincidenza con “Il Festival di sant'Efisio” con la versione originale del Semen Kotho in coproduzione col teatro Marinskij di San Pietroburgo e la regia di Alexandrof.