Lettera del presidente del Consiglio a Zedda: “Ti chiedo di assumere tutte le iniziative necessarie perché il Consiglio comunale possa rapidamente decidere in merito a tale problematica”
Autore: Federica Lai il 18/11/2014 01:17
Su Stangioni, Depau bacchetta Zedda: "Un ritardo politico da superare"
L’affaire Su Stangioni torna nel dibattito comunale, stavolta in maniera indiretta. In una lettera, inviata a Zedda lo scorso 11 novembre, il presidente del Consiglio comunale, Ninni Depau, sollecita il sindaco a assumere le iniziative necessarie per permettere all’Aula di Palazzo Bacaredda di pronunciarsi sul progetto, “su cui – scrive Deapu – esiste un ritardo politico e amministrativo che va rapidamente superato”. Una decisone che scotta e che da sempre divide il centrosinistra cagliaritano: Zedda, come più volte dichiarato, è contrario al nuovo quartiere, mentre una parte del Pd preme per la sua costruzione.
Una sollecitazione che arriva dopo una notifica da parte dei legali dei proprietari. Questi ultimi, da tempo sul piede di guerra contro il Comune, tramite i loro avvocati, hanno inviato al Tar un’istanza affinché sblocchi la situazione “anche nominando un commissario ad acta che provveda, in via sostitutiva, a pronunciarsi sulla richiesta di approvazione del Piano particolareggiato Su Stangioni”. “Non conosco la strategia difensiva fin qui adottata dal Comune in sede giudiziaria – continua Depau – ma rilevo che il Consiglio comunale, nonostante la propria diretta competenza, è venuto a conoscenza dei provvedimenti di natura giudiziaria solo a seguito di comunicazione da parte dei ricorrenti”. Più di un mese fa i consiglieri comunali avevano ricevuto una diffida da parte dei proprietari con cui chiedevano l’approvazione del piano attuativo, altrimenti sarebbero stati “direttamente e personalmente responsabili di tutti i danni patiti”. Una pressione scaturita dopo l’ordinanza del Tar che in sostanza riponeva sul Consiglio comunale la decisone sul piano attuativo di Su Stangioni. “Credo che – conclude Depau – ci siano tutti i presupposti per mettere in condizioni il Consiglio comunale di assumere le proprie decisioni sulla problematica, e cioè se le aree interessate al piano particolareggiato siano, oppure no, intercluse o integrate con l’ambito urbano”.