La «difficile situazione finanziaria» nella relazione all'Authority Rivolta contro
«Alle famiglie sarde diciamo: non fate la domiciliazione bancaria delle bollette». L'Adiconsum si mette di traverso e, dopo che Abbanoa ha annunciato agli utenti il prelievo di un deposito cauzionale (minimo 50 euro) e dei soldi di un non meglio determinato conguaglio, avvisa che la cauzione non va pagata. «È una richiesta iniqua e senza fondamento di legittimità - puntualizza il presidente regionale Giorgio Vargiu -. E vale lo stesso riguardo al conguaglio. Insomma, qui finisce che i consumatori si trovano a dover subire sulla propria pelle il peso della pessima gestione del servizio in questi dieci anni. Solo sulle mancate fatturazioni sono stati persi milioni di euro, e adesso pensano che a tappare i buchi debbano essere i consumatori?».
Questione di adeguamento delle tariffe finora troppo basse, hanno spiegato dall'ente. E dopo una richiesta di via libera ai ritocchi - presentata nei mesi scorsi sul tavolo dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e l'acqua - è arrivata la risposta positiva. L'aumento per le bollette dell'acqua potrebbe pesare ben più degli 80, 90 euro a famiglia annunciati dall'amministratore unico Alessandro Ramazzotti. Così, dagli aumenti previsti con la targa di conguaglio si passerà direttamente - tra un paio d'anni - all'aumento delle tariffe sui consumi.
Abbanoa punta a recuperare 106 milioni di euro, in un momento in cui - tra l'altro - deve affrontare i lavori per l'adeguamento di una rete che perde per strada la metà dei 250 milioni di metri cubi di acqua trattata. Sprechi che, a ben vedere, finiscono per pesare sulle tasche delle famiglie. Così come incidono sui bilanci dell'ente costi quali quelli dell'energia elettrica (50 milioni di euro all'anno, basti pensare solo che Abbanoa gestisce 400 tra potabilizzatori e impianti di depurazione, e 2 mila dispositivi di sollevamento e rilancio), e di acquisto dell'acqua da Enas (10 milioni di euro).
Nella relazione presentata all'Autorità per l'energia, l'ente d'ambito aveva sottolineato che «la difficile situazione finanziaria del gestore rende problematica nel breve periodo l'acquisizione di ulteriori finanziamenti da parte del mercato creditizio». Ramazzotti avvisa che «Abbanoa ha i conti in regola», ma dopo il rosso profondo degli anni scorsi dev'essere legittimo pensare che almeno almeno l'ente sia ancora convalescente. Vero è che, comunque, gli evasori sono davvero tanti. Solo il 60 per cento degli utenti, ha fatto sapere Abbanoa, paga regolarmente i consumi; quattro su dieci, invece, finiscono del pozzo nero della morosità. Un dato che viene contestato da Federconsumatori. «Ci mettono in mezzo anche le fatture con pagamento dilazionato e quelle appena scadute - dice il presidente regionale Andrea Pusceddu -. In ogni caso, il conguaglio è inammissibile, come lo è la mancanza di trasparenza: si fa pesare sugli utenti la cattiva gestione degli anni passati».
Intanto giovedì a Cagliari, nella sede dell'Anci, c'è l'incontro delle associazioni degli enti locali. I Comuni, per dire, dovranno versare una cauzione di 400 euro per utenza, tra Municipio, scuole, musei, locali di servizi. «Tanti soldi - dice Pier Sandro Scano, sindaco di Villamar e presidente regionale dell'Anci -, considerato che anche i comuni più piccoli hanno decine di utenze».
Piera Serusi