Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Teatro stabile, arriva Mancini

Fonte: L'Unione Sarda
17 novembre 2014


INTERVISTA. Dopo aver vinto il bando, incarico triennale per il regista di Cagliari 2019

Il nuovo direttore: la città è rientrata nelle geografie culturali

La nomina è avvenuta dopo una selezione. E alla “richiesta di manifestazioni d'interesse”, il 23 settembre, hanno risposto 43 candidati. Dal cilindro è stato estratto un nome conosciuto: quello di Massimo Mancini, già “regista” di Cagliari 2019, che nel periodo 2015-2017 sarà il direttore del Teatro stabile della Sardegna, con sede al “Massimo”. Affiancherà l'anno prossimo il direttore artistico Guido De Monticelli.
Mancini, quindi resta?
«Sono molto soddisfatto di questo. A Cagliari e in Sardegna mi sono trovato molto bene».
Con quale spirito assumerà il nuovo incarico?
«Confesso di essere un po' stupito. Quel che ho seminato da direttore artistico del progetto Capitale della Cultura mi ha dato molto in termini di relazioni professionali e umane. Dopo aver visto da una posizione centrale il mondo culturale sardo, ora la sfida sarà quella di guardarlo da un particolare angolo».
Ha mai diretto un'istituzione teatrale?
«Il Crt di Milano, primo e più importante teatro stabile d'innovazione d'Italia, a 29 anni per 4 anni. Prima ho collaborato al Teatro stabile delle Marche e al Festival internazionale di Polverigi. Dopo il Crt, per 9 anni, ho creato e co-diretto il festival di Terni».
Come mai proprio al Teatro stabile di Cagliari?
«Era l'istituzione più vicina a quello che è stato il mio percorso professionale e, secondo me, la più rilevante nel territorio. C'era un bando, cui ho partecipato pochi giorni dopo la non vittoria della città come Capitale della cultura. Ed eccomi qui».
Cagliari 2019, il progetto andrà avanti?
«Era una decisione già presa e il Comune ha il personale competente e adatto per portarlo avanti. Fino al 31 dicembre continuerò a lavorare su progetti a beneficio dei soggetti attuatori, cioè il territorio».
Ha già un piano d'azione per il prossimo triennio al teatro stabile?
«C'è una linea progettuale che merita un confronto. Formalmente inizierò dal primo gennaio. Ma non ci sarà un avvio secco: tornerò a Cagliari martedì e saprò. Premetto: nessuna rottura rispetto al passato, ma dialogo per tutto il 2015 con la direzione precedente».
Quanto guadagnerà?
«Lo saprò martedì. Basta che possa viverci: quello economico non è l'aspetto vincolante delle mie scelte. Fare questo lavoro è un privilegio. E poi il desiderio di non andarmene era forte».
Si porterà appresso collaboratori di fiducia?
«No. Ho sempre lavorato con persone del territorio. Se serviranno nuove figure seguiremo i canali canonici. Ma le professionalità a disposizione sono di primo livello: sarò io a dover conquistare la loro fiducia».
Il teatro, in assoluto, può avere un futuro?
«Sì, perché ha un presente».
E a Cagliari?
«Certo, perché tutte le componenti della città hanno dimostrato di poter mettere la cultura al centro del proprio futuro. Cagliari è rientrata nelle geografie culturali del Mediterraneo e dell'Europa».
Lorenzo Piras
@lorenzopiras71