Contrario anche il sindaco Zedda
Che fine farà la struttura di Buoncammino dopo il trasferimento del carcere a Uta? Se i tempi sono ancora incerti, il dibattito sul futuro del vecchio istituto è già diventato infuocato. Da quando, un mese fa, il ministero della Giustizia ha fatto sapere che Buoncammino avrebbe potuto ospitare il penitenziario minorile, oggi a Quartucciu.
Struttura vecchia e inadeguata, sovraffollamento, agenti costretti a turni massacranti per garantire la sicurezza. Sul carcere al centro di Cagliari se ne dicono di tutti i colori. Di ufficiale ancora nulla. Ma su Buoncammino il ministero della Giustizia sembrerebbe avere le idee chiare: diventerà il nuovo penitenziario minorile. La novità è emersa ufficialmente un mese fa nella nota che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha inviato a ministero dell'Interno, Prefettura e agenzia del demanio di Cagliari. Lo spostamento rientra in una serie di movimenti necessari per trovare una nuova sede per il Cspa-Cara: il centro di accoglienza per immigrati e richiedenti asilo, attualmente all'interno dell'area aeroportuale militare di Elmas, dovrebbe finire, come messo nero su bianco nella comunicazione firmata dal vicecapo vicario del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, in due strutture: la Scuola di formazione di Polizia penitenziaria a Monastir e, appunto, l'attuale istituto minorile a Quartucciu.
«L'amministrazione - ha scritto il vicecapo vicario Pagano -, ribadisce l'intenzione di dismettere la scuola di Monastir. Il demanio ha invece manifestato la disponibilità a mantenere in uso il carcere di Buoncammino di Cagliari per destinarvi gli uffici del provveditorato regionale e dell'ufficio per l'esecuzione penale esterna, ora in affitto». La parte avrebbe un'altra destinazione: ospitare il carcere minorile.
Immediate le proteste. Alessandro Cara, segretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria Ugl Sardegna, ha subito chiarito: «Siamo contrari e ci chiediamo quale possa essere l'utilità di queste decisioni. Ci sono vincoli che non verranno rispettati, risparmi tutti da dimostrare. Ma soprattutto ci chiediamo dove gli agenti della polizia penitenziaria svolgeranno la formazione e l'aggiornamento professionale?».
Gianfranco De Gesu, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, qualche settimana fa aveva dettato anche i tempi sui primi trasferimenti di detenuti da Buoncammino a Uta: entro novembre. E sul futuro del carcere? Il Comune non vuole assistere a quello che sarebbe visto come uno scippo: «Non sono d'accordo con il trasferimento del carcere minorile a Buoncammino», ha subito detto il sindaco Massimo Zedda. «In accordo tra Regione, Comune e Università potrebbe ospitare un albergo, spazi per gli studenti e di aggregazione, attività commerciali».
Matteo Vercelli