Venti minuti per percorrere viale Colombo e via Roma lato mare. Tanti ne avrebbe impiegati ieri mattina Matteo Agabio, giovane studente cagliaritano, se in piazza Deffenu non si fosse arreso, sceso dall'auto per raggiungere a piedi dei colleghi che lo aspettavano.
«Ma la mia ragazza, che era alla guida, non ha avuto alternative», commenta, «per andare nel centro storico quella era la strada obbligata, se l'avessimo saputo prima avremmo progettato un altro itinerario». Il suo rimpianto è lo stesso di tanti altri automobilisti che hanno dovuto sopportare, con rassegnazione e zapping alla radio, una coda impensabile. «Ero al corrente della chiusura della corsia di via Roma lato portici, ricordata anche da un display in viale Diaz», spiega Pietro Mureddu, che lavora in centro. Non sapeva, però, che un tamponamento, avvenuto in via Riva di Ponente, avrebbe trasformato la via di fuga in calvario.
Se l'è cavata chi, arrivando in direzione opposta, ha evitato parte dell'ingorgo passando dentro il porto. E chi, come Giulia Cara, ha messo in atto una strategia alternativa. «Ero rimasta imbottigliata già la sera dell'incidente del pullman», racconta dopo aver raggiunto il Palazzo delle scienze dove studia in Farmacia, «oggi ( ieri ndr ) non ho voluto rischiare, ho preso i mezzi pubblici».
Se con le ore la situazione in zona è tornata alla normalità, non si può dire altrettanto della corsia che da viale Colombo conduce in via Caboto e viale Diaz: a metà mattina, la fila arrivava fino all'istituto scientifico Alberti. È stato così anche nella tarda mattinata, quando i cagliaritani hanno fatto il tragitto inverso per tornare nelle proprie case dopo una mattinata di lavoro.
Clara Mulas