Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Taglio del nastro per l'ex Palazzo civico

Fonte: L'Unione Sarda
5 febbraio 2009

Castello. Ieri è stato inaugurato l'edificio che ospitò il Municipio e il Conservatorio

Il sindaco: «È un tassello per il recupero del centro storico»

La città si è riappropriata dell'edificio che ha ospitato il Municipio prima che Ottone Bacaredda decidesse di trasferirlo in via Roma.
Alle 11,30 spaccate il sindaco Emilio Floris taglia il nastro tricolore all'ingresso dell'ex Palazzo civico, a Castello. Decine di flash e applausi incorniciano il momento storico. La città si è riappropriata dell'edificio che ha ospitato il Municipio prima che Ottone Bacaredda decidesse di trasferirlo in via Roma. L'atmosfera è quella delle grandi occasioni: impeccabili hostess in tailleur nero e tacchi a spillo dispensano sorrisi. Donne con l'abito della festa, fresche di parrucchiere, con il naso all'insù, incantate dalla magnificenza dei soffitti, non perdono una parola delle spiegazioni della guida. Ma ci sono anche ragazzini con jeans extralarge e macchina fotografica. E poi gli assessori comunali, mai così tanti neanche nelle sedute di Giunta. Festa doveva essere e festa è stata.
LA CERIMONIA Accompagnato dall'onnipresente dirigente comunale Ada Lai, Emilio Floris non nasconde l'emozione. «Vivo questo momento come una sensazione piacevole, simile a quelle di famiglia. Questo palazzo ha avuto tante vicissitudini, per anni è stato sede politica e amministrativa della città. Non lo sarà più: diventerà un tassello per il recupero del quartiere storico. Cagliari si deve aprire al turismo, che deve diventare settore trainante». Un discorso accompagnato dagli applausi e dalle bizze dell'impianto di amplificazione.
MICROFONO APERTO Poi via ai ringraziamenti. L'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai spiega le difficoltà di un recupero durato 30 anni. «Un'opera faticosa, rallentata dalle scoperte archeologiche durante gli scavi». Il microfono passa nelle mani dell'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini che fa un parallelismo tra Floris e Bacaredda «due sindaci illuminati» e cita un passaggio del «libro rosso, ma non è di Mao Tse Tung» di Francesco Corona con il quale giustifica il trasferimento del palazzo civico in via Roma. «Per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sarebbe opportuno abbandonare l'idea del Betile e impiegare quei fondi per il recupero istituzionale di piazza Palazzo». Pellegrini spiega il no al campus universitario. «Qui ci stanno 2300 studenti che potrebbero recuperare le abitazioni abbandonate. Altroché mille». La parola passa a Gianni Filippini presidente del Conservatorio. «Per mezzo secolo questo è stato il palcoscenico dell'ente. Qui sono nati i miti di Bacaredda e Cocco Ortu: La riapertura è una grande emozione».
E, sempre ieri, il Conservatorio ha celebrato la riapertura del palazzo di città con un concerto diretto da Elisabetta Maschio.
ANDREA ARTIZZU

05/02/2009