All'improvviso dal portico del Lazzaretto si apre un incredibile e potente squarcio di luce. La piazza, bianchissima e appena ultimata (dunque ordinata e pulita), offre un colpo d'occhio che toglie il respiro: un biancore luminoso, quasi accecante, che corre verso il mare di Sant'Elia. Il progettista ha pensato bene di non inserire alberi: avrebbero spezzato la visuale verso il golfo, ridotto il senso maestoso di quello che pare un deserto candido. Una piazza così sarebbe certamente piaciuta a Giorgio De Chirico: vuota, eppure solenne, piena di silenzio. Nei suoi quadri l'ha sempre dipinta così. Ora si tratta di conservarla e rispettarla, a cominciare dalla manutenzione. Il Lazzaretto è gestito da anni (e molto bene) da una cooperativa formata da gente del borgo: perché non affidarle anche la cura delle aiuole e la pulizia di questo meraviglioso spazio affacciato sul mare? Il sindaco ha mostrato intelligenza a far realizzare un progetto pensato e previsto dal suo predecessore. Le buone idee non hanno colore: Massimo Zedda l'ha capito. E i cagliaritani, tutti, devono avere l'onestà di riconoscerlo. Da quando c'è piazza Sant'Elia viviamo in una città più bella.