MOLO ICHNUSA.
La Procura ha aperto un'inchiesta sulla gara per l'assegnazione della gestione, per cinquant'anni, del terminal crociere del Molo Ichnusa. Un bando travolto da esposti, intrighi societari e scambi di accuse tra i protagonisti dell'affare: l'autorità portuale voleva trasformare quella banchina mai utilizzata, costata oltre cinque milioni di euro, in un approdo per maxi yacht, invece tutta la vicenda è finita all'attenzione della magistratura. Nel palazzo di piazza Repubblica il riserbo è massimo, ma è certo che nel fascicolo, già assegnato a un pubblico ministero, siano entrate le segnalazioni su presunte irregolarità nella gestione di una gara che faceva gola a molti. La gestione del terminal, nel maggio scorso, era stata affidata alla società cagliaritana Ichnusa Marinas Srl, con sede in via satta 94: fondata da un gruppo di imprenditori, all'ultimo momento utile, proprio per presentare un'offerta all'authority. Ma subito sono arrivate le grane. L'amministratore, Andrea Soddu ha puntato l'indice contro alcuni soci, come il cabrarese Gianni Poddi, arrivando ad accusarlo di essere il prestanome di qualcuno. Poi ha diffidato l'autorità portuale: dal direttore generale Sergio Murgia, stando alle sue accuse, si presentavano persone che con la società niente avevano a che fare. Tra queste Tomaso Seu, padre di un ex consigliere di amministrazione, Francesco, che ha sempre sostenuto di agire in qualità di consulente. A luglio la nuova tegola: Poddi viene coinvolto in un'inchiesta della Procura di Oristano che vuole fare luce su un anomalo scambio di terreni e immobili tra una Srl, la Immobiliare67, sempre con sede in via Satta a Cagliari, e il Comune di Cabras. I rapporti societari, a causa dei continui veleni, si incrinano. Soddu viene estromesso, al suo posto amministratore unico diventa il riminese Enzo Migani. Ma i guai aumentano: la Ichnusa aveva stretto un accordo con il noto gruppo sanremese Cozzi Parodi, che doveva curare le parti tecniche e i progetti del nuovo molo. Ma quei progetti non sono mai stati pagati e Cozzi Parodi ha deciso di lasciare l'affare, annunciando richieste di risarcimento. (e. f.)