Un tesoro nascosto da un portone di legno e dal passare degli anni. La tomba di Sant'Agostino è nel Largo Carlo Felice, di fronte all'omonima chiesa e annesso convento, ma lo sanno in pochi. E pochi possono visitarla. Dopo la rimozione del custode, da alcuni anni i volontari aprono il portale di Palazzo Accardo solo due volte alla settimana, il martedì e la domenica. I tanti turisti che arrivano in giorni diversi, restano delusi. «E pensare che ai primi del Novecento il Comune aveva proposto di realizzare un mausoleo per valorizzare il sito», afferma don Vincenzo Fois, «invece chi passa davanti, nemmeno si accorge di essere davanti a un monumento». In effetti, chi cammina tra i negozi, nota appena la targa laterale e la citazione nel lunotto sovrastante l'ingresso. Peggio ancora per chi parcheggia o percorre il largo in auto. Anziché il palazzo, vede solo l'edicola antistante l'ingresso. «Chiedo all'amministrazione comunale di spostarla di pochi metri», l'appello del rettore, «ora, con i lavori di ripavimentazione in corso, sarebbe un buon momento». Il rettore ha dalla sua l'appoggio di Marcello Mulas, proprietario dell'edicola. «Noi siamo assolutamente disponibili, lavorare qualche metro più in là non creerebbe alcun danno», conferma, «l'unica questione da risolvere sarebbe eventualmente il costo legato allo spostamento».
Clara Mulas