Quasi 45 milioni per il servizio. Fabrizio Marcello: «Dov'era in questi anni la Regione?»
Solo nel Comune di Cagliari, la gestione dei rifiuti (in senso ampio) si porta via quasi 45 milioni all'anno. Il fatturato di un'azienda privata di dimensioni ragguardevoli. O per fare un paragone con un altro servizio pubblico, l'acqua: Abbanoa se la cava, per l'intera Isola, con circa 250 milioni.
«È chiaro che i rifiuti sono un grande business, secondo forse solo alla sanità», riflette Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi tecnologici del Comune di Cagliari: «Ma se le tariffe per i cittadini sono alte, non è perché gli enti locali siano cattivi. Bisogna chiedersi: dov'era la Regione in questi anni? Perché non ha creato un ambito unico di gestione, o almeno incentivato i Comuni a consorziarsi? Il risultato è una grande sperequazione».
Quei quesiti, per le epoche passate, riguardano altre amministrazioni. Ma d'ora in poi le risposte spettano alla Giunta Pigliaru. Certo, spetta anche ai Comuni fare di tutto per abbassare la Tari (Tassa sui rifiuti) che finisce nella bolletta dei cittadini. «A Cagliari stiamo tentando di tutto», spiega ancora Marcello: «Di recente abbiamo spostato in bilancio sei milioni per ridurre la Tari. Stiamo lavorando a un piano luce che, solo per l'illuminazione pubblica, punta a risparmiare 1,8 milioni sui 4 che spendiamo per l'energia elettrica: e anche quelli serviranno ad abbattere la Tari, su cui pesano anche i cosiddetti servizi indivisibili, per effetto del decreto Monti».
Un passo cruciale sarà l'incremento della raccolta differenziata, attraverso il porta a porta: si attende però l'aggiudicazione definitiva del nuovo appalto, dopo i ricorsi al Tar. «Ci daranno una mano anche gli ecocentri», aggiunge però il consigliere comunale, ricordando il progetto delle aree di raccolta degli oggetti che non si possono gettare nei cassonetti: «È dimostrato che con i soli cassonetti i tassi di differenziata non riescono a superare il 40%, mentre un ecocentro può dare anche il 5% in più».
Analizzando nel dettaglio i 45 milioni spesi dal capoluogo regionale (per la precisione, 44 milioni e 435mila euro), risulta di 3,5 milioni il costo di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, e di 6 quello per il loro trattamento e smaltimento. La raccolta differenziata incide invece per 4,3 milioni, mentre un altro va in trattamenti e riciclo. Nella cifra annua globale, comunque, rientrano anche i costi per spazzare e pulire le strade (5,9 milioni), oltre a 18,3 milioni di costi generali di gestione.
G. M.