Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, punito chi non ricicla

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2014


L'assessore Spano medita revisioni delle tariffe. Mattana: ecco i progetti del Tecnocasic

 

La Giunta: premi per i Comuni virtuosi, penalità per gli altri




Chi è più bravo pagherà di meno. Ridotta all'osso, la filosofia della Giunta regionale per alleggerire le bollette dei rifiuti è questa. Il sistema delle tariffe di smaltimento è destinato a cambiare, a vantaggio degli enti locali che sapranno organizzarsi meglio: anzitutto con la raccolta differenziata. «Stiamo lavorando alla costruzione di una tariffa perequata sui rifiuti, che metta in moto un meccanismo di premialità per i Comuni più virtuosi e penalità per quelli che devono fare ancora tanto»: così parlò Donatella Spano, assessore all'Ambiente.
È la prima risposta alle richieste di chi, commentando le tariffe Tari molto elevate in Sardegna (Cagliari è il capoluogo più caro, Carbonia e Nuoro sono tra i primi dieci), chiamava in causa la Regione. Come il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Giuseppe Casti, che invoca una tariffa unica per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati. O Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi tecnologici del Comune di Cagliari, che lamenta le diseconomie dell'inceneritore del Tecnocasic.
L'ASSESSORE «Gli alti costi sulle bollette, che gravano sui contribuenti sardi, si possono ridurre se si interviene mettendo in rete i Comuni», è la riflessione di Spano: «La maggior parte di loro gestisce per conto proprio la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Così non si generano le economie di scala indispensabili per contenere le spese».
Eppure, fa notare la responsabile dell'Ambiente, «la Sardegna è una delle regioni d'Italia più virtuose nella raccolta differenziata. Bisogna però intervenire subito su alcuni bacini in sofferenza impiantistica, come l'area di Cagliari». È vero che organizzare la raccolta differenziata comporta costi non indifferenti, «e perciò stiamo cercando di garantire le premialità ai Comuni virtuosi, malgrado le poche risorse finanziarie disponibili. Dal prossimo anno, senza i vincoli del patto di stabilità, le cose dovrebbero migliorare di molto».
IL TECNOCASIC «La tariffa di smaltimento la stabilisce la Regione, noi ci limitiamo ad applicarla», ricorda Tore Mattana, presidente del Cacip (il consorzio industriale della Provincia di Cagliari, che detiene il cento per cento delle quote del Tecnocasic). Dopodiché «siamo abbastanza nella media italiana. È vero che ci sono costi che incidono molto, su cui si può intervenire».
Il primo fattore è l'eccessiva anzianità di servizio dei forni: «Le due linee - prosegue Mattana - richiedono manutenzioni frequenti». E durante le fermate bisogna portare in discarica i materiali, con spese aggiuntive. «Ma è partito il progetto per il revamping », in pratica una manutenzione straordinaria che allunga la vita alle strutture industriali. «Siamo alla gara per la progettazione. Nel complesso è un intervento da 45 milioni, la Regione ha garantito i primi 5. Ora bisogna finanziare il resto». Le notizie ufficiose sono confortanti.
L'altro problema è l'indisponibilità di una discarica di proprietà cui destinare la cosiddette ceneri inertizzate: ossia i residui della termodistruzione, opportunamente trattati per eliminarne l'eventuale potenziale inquinante (per esempio possono essere inglobati in materiali solidi ad alta resistenza). «Ci troviamo in questa situazione da quando si è esaurita la discarica di Sarroch», dice il presidente del Tecnocasic, «quindi siamo costretti a portare tutto all'Ecoserdiana o a Villacidro. Avere una discarica di servizio sarebbe essenziale: potremmo ridurre i costi anche del 30%».
Dopo aver scartato tre siti diversi per realizzarla, è stato individuato un terreno idoneo che ricade nel territorio di Uta ed è già di proprietà del consorzio industriale. «Stiamo aspettando dall'assessorato regionale all'Ambiente la valutazione d'impatto ambientale», riprende Mattana, «dovrebbe arrivare entro cinque o sei mesi».
In ogni caso «tutti questi interventi non bastano se non si fa una buona raccolta differenziata, che porti all'inceneritore solo i rifiuti non riciclabili». Per esempio a Sarroch, Comune di cui Mattana è sindaco, in pochi anni la percentuale di rifiuti differenziati è salita dal 35% al 60: «Grazie soprattutto a questo, nel 2014 abbiamo potuto deliberare la riduzione della Tari del 30%». Il metodo, anche in questo caso, è la raccolta porta a porta.
Giuseppe Meloni