MERCOLEDÌ, 04 FEBBRAIO 2009
Pagina 1 - Cagliari
Criminalità giovanile, al via gli incontri dei carabinieri nelle scuole
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. L’anno scorso a Olbia un gruppo di ragazzi all’uscita dalla discoteca ha incendiato un bosco «per chiudere la serata», di recente nel Sassarese un paio di ragazzini hanno dato fuoco al motorino di un carabiniere perché volevano «fare qualcosa». Poi ci sono gli incidenti stradali provocati da giovani ubriachi o «fatti» dopo una serata in discoteca. Il comandante dei carabinieri della Sardegna, il generale Carmine Adinolfi, è convinto di due cose: contro gli incidenti di quel tipo non bastano le pattuglie in strada; per impedire ai ragazzi di commettere azioni cieche e distruttive non serve dire «non si fa» e basta. «Coi giovani bisogna parlare - spiega - affinché capiscano che certe azioni non sono nel loro interesse». In quest’ultimo anno il generale ha avuto una conferma («coi giovani bisogna trovare il modo di parlare spesso e a lungo»): il comando generale ha inviato una direttiva perché i comandi regionali promuovessero un rapporto costante col mondo della scuola per illustrare i temi della legalità, Adinolfi ha dato il via a una serie di conferenze nelle scuole dove gli ufficiali nell’arco di un anno hanno incontrato 20 mila ragazzi sardi che li hanno sommersi di domande su cose per loro sconosciute. In tanti non sapevano che una «semplice» segnalazione alla prefettura sull’uso di droghe provoca contromisure di tipo amministrativo. Ancora troppi ignoravano che un ubriaco al volante va incontro a conseguente penali e amministrative per buona parte della sua esistenza. E una quantità non esigua di giovani, chiamata al ragionamento, s’è trovata a «vedere» gli effetti di un litigio che sfugge di mano, finisce in rissa e porta al ferimento lieve, grave o peggio di qualcuno con conseguenze pesanti per tutti. «Abbiamo visto che troppi giovani non sanno valutare a cosa si va incontro con certi comportamenti - dice il generale - ed è sempre più chiaro che c’è un problema serio di informazione convincente perché con le imposizioni non si va da nessuna parte, non si stimola il senso di responsabilità». Gli incontri nelle scuole ricominceranno dalla prossima settimana nei capoluoghi, poi si andrà nei centri minori. «C’è una grossa sollecitazione da parte dei sindaci, soprattutto nei piccoli centri: alcuni ci hanno detto che dopo questi incontri sta cambiando la percezione del ruolo del carabiniere, non più solo figura che reprime, ma anche persona che consiglia e aiuta. Tutto questo siamo riusciti a farlo grazie alla sinergia coi docenti e gli operatori delle realtà locali». Nel 2008 le denunce di minori per danneggiamento sono state 31 anziché le 37 del 2207, le denunce contro minori per furto sono state 152 anziché 203. Adinolfi non nasconde la sua speranza: che la discesa di furti e altro verso lo zero continui. E che una delle ragioni sia anche la prevenzione a base di dialogo.