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Capitale della cultura, Cagliari non si ferma: "Valorizzeremo Manifattura Tabacchi e Tuvixeddu"

Fonte: web SardegnaOggi.it
5 novembre 2014

 

Capitale della cultura, Cagliari non si ferma: "Valorizzeremo Manifattura Tabacchi e Tuvixeddu"
I progetti che hanno portato Cagliari tra le finaliste per il titolo di ‘Capitale europea della Cultura 2019’ vanno avanti. Il Comune va alla ricerca di un nuovo direttore artistico. “Il capoluogo sardo diventerà comunque una città europea a forte connotazione culturale”. Dalla Regione una promessa di aiuto.



CAGLIARI – La sconfitta al rush finale nella corsa a Capitale europea della Cultura 2019 non ferma, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, tutto il ‘programma’ stilato nel dossier di candidatura. Con l’anno nuovo sarà realtà una nuova manifestazione di interesse per scegliere il direttore artistico che porterà avanti il lavoro svolto da Massimo Mancini (il cui incarico scade il prossimo 31 dicembre). Obbiettivo principale: ‘fare della città una capitale europea della cultura, tenendo ben saldo il rapporto con gli operatori culturali e dando gambe anche a nuovi progetti’. E, se Cagliari dovesse ricoprire, per un anno, il ruolo di ‘Capitale italiana della Cultura’, tanto meglio. Ma non è indispensabile. Ci sono già i 600mila euro del progetto che ha portato il capoluogo sardo in finale (400mila da parte della Fondazione del Banco di Sardegna, 200mila dal bilancio comunale), altri denari saranno trovati partecipando a bandi europei, pescando tra le pieghe del bilancio comunale, e dalla Regione c’è l’impegno per garantire un supporto anche economico.

“Il progetto va avanti a prescindere dal format nel quale era inserito. E’ anche una sfida legata all’occupazione. L’ex Manifattura tabacchi diventerà un centro propulsore di cultura e creatività, sarà valorizzato anche il colle di Tuvixeddu”, spiega Claudia Firino (Sel), assessore regionale della Cultura, nel precisare che “si tratta di due elementi importanti, anche per condividere il progetto di fondare una nuova economia basata sulla cultura. Nel prossimo bilancio regionale verificherò le disponibilità economiche, farò il possibile per inserire una voce dedicata”.

E dai banchi della maggioranza la condivisione è praticamente totale: Sel, Pd, Megliodiprimanoncibasta. Tutti uniti nel rimarcare che ‘la non vittoria è stata comunque una vittoria, il processo che si è aperto sta dando e continuerà a dare i suoi frutti’. E’ la sintesi degli interventi fatti al circolo vendoliano ‘Sergio Atzeni’, durante la presentazione del dossier della candidatura del capoluogo a Capitale europea della Cultura 2019. “Non ci siamo mai fermati, portiamo avanti tutti i progetti, gli scenari non mancano. Vogliamo consolidare l’idea di una Cagliari diversa e migliore”, afferma l’assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, “non disperderemo il vasto patrimonio acquisito. I fondi saranno riprogrammati nel bilancio generale, senza quindi diminuire i soldi per le associazioni culturali”. Sergio Mascia, capogruppo Sel, è netto: “E’ un progetto di ampio respiro, prima del 2019 la città vedrà i frutti. Gli stessi cittadini, animati anche da un forte spirito di coesione, ci hanno fatto capire che dobbiamo andare avanti”. Concorde Francesca Ghirra (Sel), presidente della commissione comunale Cultura: “Abbiamo prodotto un dossier realistico e realizzabile, unendo gli interventi culturali e quelli previsti nel piano triennale. L’obbiettivo di diventare comunque una capitale europea della cultura, nei fatti, è a portata di mano”.

Dal Partito democratico arriva il commento del consigliere Matteo Lecis Cocco-Ortu: “C’è finalmente una fiducia da parte degli operatori culturali verso l’amministrazione comunale, il bando per i contributi sarà realtà quanto prima, non a metà anno come in passato. Una figura come quella del direttore artistico che coordina tutte le azioni è importante. Stiamo ripensando la città dal punto di vista urbanistico e dei servizi, ricucendo le periferie col centro”. C’è anche Filippo Petrucci (Megliodiprimanoncibasta): “Il progetto è articolato e tocca la città e l’area vasta, con obbiettivi in linea con i nostri tentativi di intervenire sulle periferie. A Sant’Elia c’è il nuovo lungomare”, nota Petrucci, “abbiamo già fatto tante cose, bene e con pochi soldi. Nel dossier c’è il giusto mix tra interventi culturali e pubblici, la lunga corsa verso la scelta della capitale europea della cultura 2019 ha visto tanta partecipazione, da parte di tante associazioni culturali e amministrazioni comunali di tutti i colori politici”.