Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Eva Mameli Calvino, l'avventura di una scienziata

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2014

Università Da domani a Cagliari un convegno sulla studiosa, madre di Italo Calvino

 

L o sguardo di figlio non le ha reso giustizia, cristallizzandola nell'immagine di «maga buona che coltiva gli iris». È vero, nel ritratto ci sono potenti riferimenti all'Orlando Furioso e al fiore della conoscenza, ma Eva Mameli Calvino era molto di più di una “maga buona” della Stazione Sperimentale di Floricoltura di Sanremo. Era un'esperta microscopista, capace di seguire ai Caraibi, un agronomo, Mario Calvino, uomo affascinante di cui sa pochissimo, e sposarlo; il suo senso pragmatico del vivere le suggerisce di scrivere una lettera al Duce, quando capisce che la carriera accademica è pregiudicata dalla distanza tra Cagliari e Sanremo. È una sarda che mette a frutto il dono dei genitori: avere curiosità per altri orizzonti e coltivare rapporti, che inesorabilmente si intrecceranno con gli accadimenti storici del tempo, la prima guerra mondiale e il fascismo.
A restituirla alla sua storia, oltre l'ombra della fama del figlio Italo, è un convegno, “Eva Mameli Calvino. Itinerario al microscopio”, promosso dal professor Giancarlo Nonnoi, storico della scienza del Dipartimento di Storia dell'Università di Cagliari, con il Centro di iniziativa democratica. Grazie a lettere, certificati, documenti, rapporti ministeriali, pazientemente raccolti, si può disegnare l'affascinante percorso professionale di Eva, l'ambiente scientifico dell'Italia del primo '900, gli intrecci storici e politici di cui è protagonista l'uomo che sposa. Ne emerge una vicenda mai banale, che inizia a Sassari, nel 1886 dove Eva nasce.
«Siamo in un'Italia liberale. Il padre, Giambattista Mameli - spiega il professor Nonnoi - è un tenente dei Reali Carabinieri, corpo che incarna il laicismo dello stato piemontese. Ogliastrino, si sposa a Ploaghe con Maddalena Cubeddu, che investe nella formazione culturale dei figli». Nel 1906 Eva si laurea a Cagliari in Matematica. «È la prima sarda, ma non è la sola». Subito dopo lascia l'Isola per raggiungere Pavia, dove il fratello Efisio è già ordinario di chimica all'Università. «Nel 1907 si laurea in Scienze Naturali e da subito incomincia la carriera nel Laboratorio crittogramico. Si occupa di micologia della flora sarda, ma sarà il lavoro al microscopio, la lettura dell'anatomia e della fisiologia delle piante, a fare dell'allieva dello scienziato Giovanni Briosi, una studiosa di livello europeo e una botanica nel senso più moderno».
La guerra, l'interventismo di molti studiosi tra i quali Efisio, spopolano le Università. A Eva, che nel 1915 ottiene la libera docenza, vengono meno punti di riferimento affettivi e scientifici. Nel '19 muore il suo maestro e a lei viene affidata la guida del Laboratorio crittogramico: sembra l'inizio di una carriera, ma un anno dopo, nel 1920, parte per Santiago de las Vegas, con Mario Calvino, un agronomo rientrato in Italia da Cuba. Lei ha 34 anni, lui 45. «Galeotto fu l'interesse per i fiori», o la paura di non sposarsi mai. «Ma Mario è un uomo con un passato torbido: nel 1909 è fuggito dall'Italia perché è nella lista dei potenziali sovversivi. A Sanremo ha legami coi fuoriusciti russi. Uno di questi, che ha in tasca un passaporto italiano intestato a Mario Calvino, viene impiccato a Mosca per l'attentato allo zar Nicola II». La notizia fa rumore e la stampa italiana si mobilita, il ministro Cocco Ortu chiede che si faccia luce.
E il vero Mario? «Ha un regolare passaporto con il quale viene aiutato a lasciare l'Italia per riparare, non a caso, in Messico». Finirà a Cuba, a guidare la Estación esperimental agronómica. Ma 11 anni dopo che cosa fa il sovversivo Calvino in Italia? Offre a Eva un lavoro nell'isola caraibica? «Forse cerca scienziati di valore che diano nuova linfa al centro, e il matrimonio fa parte dell'accordo. Fatto tutt'altro che sconveniente per la borghesia del tempo». Da Cuba, Eva continua a concorrere per l'Università. Nel 1923 nasce Italo. Due anni dopo, in pieno fascismo, i Calvino tornano a Sanremo, a Villa Meridiana, dove Orazio Raimondo, socialista e massone, ha messo su una stazione sperimentale. E guarda caso, il passato di Mario scompare. Nel 1925 Eva vince la cattedra di Botanica a Cagliari. Nel '26 nasce Floriano, e per la scienziata è difficile vivere divisa tra Sanremo e l'Isola. Messa alle strette, scrive al Duce: «Se devo, scelgo i figli». E lo farà anche quando minacciata di morte col marito dai fascisti, tace per salvare Italo e Floriano, partigiani sui monti.
Caterina Pinna