CONSIGLIO. Approvati due ordini del giorno sul futuro del carcere
L'intenzione del ministero della Giustizia di destinare il carcere di Buoncammino a sede di detenzione dei minori (ora ospiti dell'istituto di pena di Quartucciu) è stata trasferita dai consiglieri Claudio Cugusi e Giovanni Dore in due diversi ordini del giorno all'esame ieri del Consiglio comunale, che li ha approvati a larghissima maggioranza. La presentazione dei due atti, simili nelle intenzioni e nel contenuto (Dore è il primo firmatario del secondo documento, sottoscritto anche da Sergio Mascia, Enrico Lobina, Filippo Petrucci e Ferdinando Secchi), è stata preceduta da una comunicazione del sindaco Massimo Zedda: «Per la complessità dell'argomento meglio evitare, nei documenti, di parlare di acquisizione del complesso edilizio al patrimonio del Comune». Per ovvie ragioni: burocratiche, soprattutto di costi (eventuali) di manutenzione.
Cugusi ha ricordato che il 9 ottobre scorso il vicecapo vicario dell'Ufficio del capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, aveva firmato una lettera nella quale era scritto che l'«amministrazione penitenziaria ha manifestato la disponibilità a mantenere la concessione in uso di parte del carcere di Buoncammino per destinarvi gli uffici del provveditorato regionale e dell'ufficio per l'esecuzione penale esterna, oggi sistemati in immobili in locazione». Cugusi ha tradotto: «Il carcere dovrebbe essere restaurato a spese della collettività e destinato in parte a uffici e in parte a carcere minorile». Eventualità da rifiutare, per il Consiglio, che ha votato l'impegno rivolto al sindaco di rifiutare ogni proposta diversa «dalla riqualificazione in chiave turistica e culturale dell'ormai ex carcere» e di avviare un'«immediata interlocuzione con il presidente del Consiglio, con il ministro della Giustizia e con il presidente della Regione».
Identico impegno hanno chiesto Dore e gli altri proponenti. In particolare è stato chiesto un «immediato confronto con il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia, il presidente dela Regione e i deputati e senatori sardi per stabilire strategie comuni, tali da consentire il trasferimento dello stabile al Comune per riutilizzarlo nel modo migliore per il futuro sviluppo della città e le esigenze della cittadinanza». Sono intervenuti nella discussione i consiglieri Marongiu, Serra, Meloni, Andreozzi e Ballero. (p. p.)