Rassegna Stampa

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Prigioniera al nono piano e ora in ospedale: la storia di Laura

Fonte: web Castedduonline.it
4 novembre 2014

 


La triste storia di una donna cagliaritana raccontata dai familiari


Autore: Federica Lai il 03/11/2014 21:56

 

 

 

Cagliari, prima prigioniera al 9 piano di uno stabile nel quartiere Sant’Elia, ora nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Santissima Trinità. Protagonista delle triste storia è Laura Cordeddu, 53 anni, da sette reclusa nella sua stanza a causa di un’obesità patologica (pesa 200 chili), oltre che da una serie di altre patologie invalidanti. Con lei ci sono sempre il marito, Santino Pireddu, e i quattro figli. Lo scorso 14 settembre un malore che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per poter “liberare” la donna dalla trappola a cui da anni è condannata. Dopo un delicato intervento al cuore ora la 53enne sta meglio e potrebbe essere dimessa, se non  fosse che non c’è nessuna casa idonea ad accoglierla. L’unica soluzione sarebbe uno stabile nel quartiere di Is Mirrionis su cui però regna una confusione di competenze tra Area e Comune. E nel frattempo la donna è costretta a restare “ospite” dell’ospedale.

L’appello disperato del marito. “Le condizioni di salute di mia moglie sono migliorate – spiega Santino Pireddu - dovrebbe essere dimessa, ma non ha un alloggio dove andare. Nella prigione al nono piano, dove ha vissuto reclusa per 7 anni, senza vedere la luce del sole, non può rientrare: questo mi è stato consigliato dai vigili del fuoco. Dopo tutte le battaglie che ho fatto per avere una mobilità d'alloggio al piano terra ancora non si è risolto nulla. In teoria uno stabile per poter accogliere la nostra famiglia è stato trovato, ma ci sarebbero da fare dei lavori di adattamento essendo la struttura un centro ricreativo in disuso”. L’edificio, che il Comune di Cagliari ha utilizzato in affitto, è stato restituito al reale proprietario che è Area, la quale sarebbe pronta a realizzare i lavori di adattamento ma non senza autorizzazioni che spetta al Comune rilasciare: da qui nasce la diatriba tra amministrazione e agenzia regionale.

"Dopo sette anni di sofferenza – continua Santino Pireddu - mia moglie ed io siamo ospiti del reparto di Pneumologia, in terapia semintensiva, mentre i miei figli sono nella casa al nono piano della palazzina a Sant’Elia: chiedo alle istituzioni quando i miei figli potranno riabbracciare la madre in questa benedetta casa al piano terra? Oppure dovremo stare  ancora ospiti dell'ospedale a carico dei contribuenti? I signori politici prima di uscire di casa mentre si guardano allo specchio dovrebbero fare un esame di coscienza e domandarsi: ci  stiamo interessando veramente dei problemi delle persone speciali quali sono i disabili? Mi sa proprio di no”. Nella foto Santino Pireddu e la moglie Laura nel giorno dei 25 anni di matrimonio.