Prima uno dei salotti della città, poi tana di delinquenti e sbandati. Ora i portici di via Roma sono molto più frequentabili, rispetto alla situazione degli anni Ottanta e Novanta, ma a seconda degli orari cambiano molto le frequentazioni. Dopo il tramonto, soprattutto nei giorni feriali, le famiglie tornano a casa e sotto i portici rimangono ubriaconi e sbandati sardi e d'importazione. I ristoranti e i bar che chiudono tardi mitigano soltanto un po' la situazione.
Stefano Anedda, della libreria La Feltrinelli, ricorda bene il coprifuoco che scattava con l'orario di chiusura dei negozi: «Dal 1973 al 2009 ho lavorato alla Casa del disco, e alle 20 facevamo appena in tempo a chiudere la saracinesca del negozio: in pochi minuti i portici di via Roma si riempivano di marmaglia di ogni genere e avevamo paura anche di percorrere poche decine di metri». Non è più così grave, la situazione, ma Anedda è categorico: «Non tutti i problemi sono risolti». (l. a.)