Rassegna Stampa

Il Sole 24ore

«Ora gli aumenti negli enti locali»

Fonte: Il Sole 24ore
4 febbraio 2009

PA - PERSONALE E CONSULENZE




Testata: Il Sole 24 Ore Data: 04/02/09
Autore: G. Pog. Pagina: 3-3
Sezione: in Primo Piano

Pubblico impiego. L'appello di Brunetta


ROMA
Con la busta paga di febbraio per 1,3 milioni di dipendenti pubblici delle amministrazioni centrali sono in arrivo gli aumenti del biennio contrattuale 2008-2009. I ministeriali avranno 123,40 euro lordi (70 euro per l'aumento a regime e 53,40 euro come arretrato), i dipendenti delle Agenzie fiscali 143 euro (76,70 euro per l'aumento a regime e 66,30 euro come arretrato), gli insegnanti 133 euro (73,10 euro per l'aumento a regime e 59,90 euro come arretrato).
Lo ha annunciato il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che ieri in una conferenza stampa ha reso noto di aver inviato una lettera ai responsabili di Regioni, Province e Comuni – i cui dipendenti ancora attendono gli incrementi contrattuali auspicando il pagamento del biennio 2008-2009, come previsto dalla Finanziaria 2009 (articolo 2 comma 35) che consente di erogare gli anticipi prima della chiusura della vertenza. «Gli aumenti possono essere pagati –ha detto il ministro- ai dipendenenti delle amministrazioni regionali e locali, nonchè del servizio sanitario nazionale. Altrimenti a fine febbraio si avrebbe un disallineamento con i dipendenti del settore statale».
Per Brunetta le risorse ci sono: «I 6 miliardi in Finanziaria erano destinati per metà al settore statale e per metà agli altri comparti pubblici-ha detto –,i soldi ci devono essere, se non sono stati accantonati la responsabilità è chiara».
Immediata la replica delle Regioni, che sostengono di essersi «già attivate con i Comuni e le Province per accelerare le procedure per sottoscrivere i contratti». All'Aran ieri si è svolto il secondo incontro sulla sanità, l'obiettivo è di «chiudere al più presto». Ma per il comparto Regioni-Enti locali «si è ancora in attesa della definitiva autorizzazione da parte del Governo». Che è chiamato in causa da Carlo Podda (Fp–Cgil): «Dei 6 miliardi solo 3 sono stanziati per i contratti pubblici – sostiene –, gli altri 3 miliardi sono in realtà la previsione di indebitamento del sistema pubblico per il rinnovo dei contratti, il cui stanziamento è a carico di Enti locali e Regioni. Che non hanno queste ri-sorse, ed hanno chiesto al ministero dell'Economia di poter sottrarre dal computo per il patto di stabilità interno le maggiori spese per il personale, ma il Governo ha finora opposto un diniego ». Brunetta rispedisce le accuse al mittente ricordando che «la contrattazione per Regioni ed enti locali non è ancora iniziata poichè l'atto di indirizzo prevedeva una maggiore spesa rispetto al 3,2% previsto per il settore pubblico », ma «un nuovo atto di indirizzo è alla valutazione del ministero dell'Economia».
Tornando agli aumenti, produrranno una crescita delle retribuzioni del 3,8% nel 2008 (a fronte di un'inflazione del 3,3%) e del 3,4% nel 2009 (con un'inflazione prevista all'1,5%): «Il vecchio modello contrattuale ha tenuto –ha detto Brunetta - ma il nuovo darà risultati migliori ancorando il salario alla produttività».L'accordo quadro di Palazzo Chigi sulla riforma contrattuale ha recepito il Protocollo sottoscritto il 30 ottobre da Brunetta con Cisl, Uil, Confsal, Ugl e Usae che contiene anche l'impegno a recuperare le risorse tagliate ai fondi unici di amministrazione (190 milioni di euro) e alle leggi speciali (530 milioni di euro) da destinare alla contrattazione integrativa.
Intanto le norme per snellire le procedure contrattuali sono contenute nel Ddl Brunetta che ieri ha superato l'esame delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, in sede referente. Sono state approvate solo le proposte di modifica su cui c'era il parere favorevole di relatori e Governo – il Pd ha abbandonato i lavori per protesta –, il via libera è previsto per domani, dopo i pareri delle altre Commissioni, poi il provvedimento passerà all'esame dell'Aula.

LA POLEMICA
Le Regioni: già sollecitate Province e Comuni a procedere ai rinnovi Cgil: risorse insufficienti Il ministro: tutto in regola