Incarichi conferiti senza “valutazione sulla professionalità”, “erogazioni indebite” ai dipendenti dei gruppi consiliari, assunzioni senza concorso pubblico e milioni di euro da restituire. La Ragioneria dello Stato spulcia i documenti degli ultimi dieci anni del Comune di Cagliari e scoppia il caos: Zedda scrive ai dipendenti, replica il centrodestra.
CAGLIARI - La visita a Cagliari di Massimiliano Bardani, ispettore della Ragioneria dello Stato, risale a sei mesi fa: l’otto aprile ha salito le scale di Palazzo Bacaredda dove ha acquisito documentazione amministrativa e contabile degli ultimi dieci anni. Ha lasciato l’Isola il 16 maggio, un soggiorno durato oltre un mese che gli è servito per stilare una relazione esplosiva. Ciò che emerge potrebbe avere ripercussioni sulle casse pubbliche, sui dipendenti comunali e probabilmente sulla gestione politica del Comune, presente ma soprattutto passata.
IL DOSSIER. Nelle 81 pagine firmate il 27 giugno, il cui contenuto è stato anticipato stamane da Sardinia Post, Bardani si sofferma in particolare sull’assessorato al Personale e parte dal 2007. Al governo c’era la giunta Floris: “La Giunta comunale cagliaritana nel 2007 ha manifestato la volontà politica di procedere alla stabilizzazione del personale precario contemplato dalla Finanziaria. Ha quindi approvato la programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2007-2009 prevedendo l'attivazione delle procedure per 38 dipendenti. Successivamente nel programma triennale 2008-2010 il numero delle assunzioni è stato incrementato: 109”. Bene, l’ispettore scrive nero su bianco che “il percorso di stabilizzazione seguito viola il principio che regola le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni" perchè "le procedure di stabilizzazione non possono prescindere dall'applicazione del principio costituzionale del prevalente accesso mediante concorso pubblico". "Il dato è tanto più grave se si considera che alle assunzioni mediante stabilizzazione vanno aggiunte quelle per progressione verticale". In proposito "risultano illegittime tutte le progressioni verticali che hanno dato luogo ad inquadramenti nel corso del 2010".
CONTRATTI ANOMALI. Per quanto riguarda i dirigenti con contratti a termine viene evidenziato inoltre come dall’esame dei contratti presi in esame (si va dal 2007 al 2012 a cavallo di due consiliature) “è emersa una anomalia: nessuno dei dirigenti a termine è stato scelto all’esito di una procedura selettiva volta a verificarne la professionalità, gli incarichi sono stati conferiti e riconfermati in modo fiduciario”. Sul tema Bardani non si dilunga oltre “dacchè il segretario generale dell’ente nel 2010 li ha già portati (i contratti. nda) all’attenzione della magistratura, sia ordinaria che contabile”.
Appunti poi per quanto riguarda la spesa per lavoro flessibile, questa volta però in ballo c’è la nuova giunta Zedda: “Nel 2013 è stata superiore al 50% di quella sostenuta nel 2009 per 28.163 euro”. Secondo il commissario “la spiegazione fornita dal Comune non giustifica lo sforamento”. Ce n’è anche per i dipendenti dei gruppi consiliari: “Non vi è una norma che consenta di selezionare i dipendenti intuitu personae, appaiono contrari a norma imperativa, come tali nulli e le relative erogazioni indebite”. Nel mirino finisce pure il “contributo forfetario” che il Comune di Cagliari ha erogato alla polizia municipale dal 2004 al 2012 (interrotto da Zedda tra tante polemiche e manifestazioni da parte dei vigili) per il lavaggio delle divise: ”Il totale ammonta a 2,4 milioni che costituiscono indebite erogazioni e come tali vanno recuperate”. Violazioni ci sarebbero inoltre riguardo i gettoni di presenza erogati a una dirigente comunale (nel documento il nome è cancellato .ndr) per la partecipazione in qualità di membro esterno alla commissione Pari Opportunità dal 2005 al 2011.
LA LETTERA DI ZEDDA. Il dossier non lascia tranquilli nè centrodestra nè centrosinistra, tanto meno i dipendenti. All’indirizzo mail di questi ultimi è arrivata una lettera firmata dal sindaco Zedda e dall’attuale assessore al Personale, Paola Loi. I due definiscono quella del Ministero una “pesante censura dell’operato dell’amministrazione tra il 2004 e il 2011” che prospetta “gravi conseguenze che, purtroppo, non risparmieranno né impiegati, né dirigenti”. A essere pessimisti si può immaginare la restituzione delle somme. “Bisognerà agire con tempestività e prudenza, mirando a non complicare ulteriormente la situazione: si tratta di evitare il recupero delle somme non dovute e, ancora di più, le quote di interessi”.
LA REPLICA DEL CENTRODESTRA. Di contro sul fronte del centrodestra circola un documento di replica, primo firmatario Giuseppe Farris assessore al Personale col centrodestra di Floris e ora capogruppo di Forza Italia, nel quale si afferma da subito che l’attività dell’Ispettorato Generale di Finanza avrebbe censurato anche attività riconducibili all'Amministrazione in carica tra le quali ad esempio la spesa per lavoro flessibile nel 2013 e i compensi per l'incentivazione della produttività. Secondo i firmatari, otto in tutto di vari partiti dell’opposizione, l’amministrazione dovrebbe “vagliare a fondo le prese di posizione dei responsabili dei procedimenti interessati dai rilievi. Con una consapevolezza ulteriore, almeno da parte nostra: che i rilievi mossi dall'Ispettore afferiscono l'interpretazione di norme, di circolari e finanche di orientamenti giurisprudenziali contrastanti”.
di Andrea Deidda
Ultimo aggiornamento: 30-10-2014 19:39 .