Su il sipario
P oetessa e antifascista. Innamorata per tutta la vita del marito e disposta ad accettare di essere riconosciuta per il cognome di lui. La vita di Joyce Lussu emerge in tutte le sue sfaccettature nell'opera teatrale “L'altra storia”, rappresentata in anteprima alla Vetreria di Pirri per la regia di Alessandro Lay. La scelta è stata quella di fare di Joyce l'unica protagonista, offrendo il ruolo a Rossella Dassu. «L'ho scoperta per caso», racconta l'attrice, «e sono stata travolta dalla forza dirompente». Da qui la scelta di interpretarla, pur scusandosi in apertura di spettacolo per non essere «alta e bionda». Ma se la somiglianza è evanescente, il carattere si sente tutto.
La Dassu regge la scena ripercorrendo tutte le fasi della vita di Joyce Lussu. La giovinezza in una famiglia «che non faceva differenza tra uomini e donne», la clandestinità durante il fascismo, l'impegno politico, i viaggi per il mondo per aiutare i perseguitati. Una vita vissuta pericolosamente, ma sempre con una buona dose di ironia. E con quelle scarpe rosse, che illuminano la scena, e sanno di poesia.
Giovanni Lorenzo Porrà