Procura. Massimo Palmas nel mirino della Guardia di Finanza assieme alla moglie Gabriella e al fratello Michele
Il pm ipotizza i reati di truffa allo Stato e percezione indebita di contributi per le attrezzature
Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦
Artisti blues pagati con fondi ottenuti dalla Regione solo per soddisfare i cachet di musicisti jazz. Oppure, fatture false (è solo il sospetto degli inquirenti) per occultare spostamenti presumibilmente vietati di attrezzature da un concerto ad un altro, da una manifestazione per la quale erano stati finanziari ad una dove invece il privato avrebbe dovuto pagare tutto da sé. Sono pochissime le indiscrezioni che filtrano da un'inchiesta sul sistema dei finanziamenti pubblici agli spettacoli. Le ipotesi della Procura sono ancora coperte da riserbo fitto, e per trovare conferma - quantomeno sotto il profilo accusatorio - bisogna ancora aspettare qualche settimana, la chiusura dell'inchiesta. Per il momento è chiaro soltanto l'oggetto di indagine: l'attività di Sardegna Concerti, una delle più note e apprezzate società che curano l'intrattenimento musicale di qualità nell'Isola. Il suo patron, Massimo Palmas, è iscritto nel registro degli indagati in un'inchiesta iniziata oltre un anno fa, nell'estate 2007, indagine che punta a fare luce su fiumi di contributi destinati agli spettacoli d'autore. Oltre a Palmas, il pm Daniele Caria sta facendo accertamenti sul fratello Michele e sulla moglie, Maria Gabriella Manca, suoi collaboratori. Nomi associati a due ipotesi di reato: truffa per ottenere contributi e indebita percezione di fondi pubblici. Potrebbe trattarsi solo di accertamenti dovuti che la sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza sta compiendo in seguito ad un esposto,forse scaturito dalla strenua lotta per accaparrarsi gli spazi in città. Come l'Anfiteatro, gestito da Palmas e dalla sua Sardegna Concerti. L'avvocato degli indagati, Michele Schirò, ha da poche settimane ricevuto la prima proroga di indagine valida per altri sei mesi di analisi di carte sequestrate nell'agosto 2007. Le fiamme gialle si presentarono con un decreto di sequestro nella sede di via Sulis di Sardegna Concerti e portarono via documenti sui contributi ottenuti - una cifra che si aggira sui 450 mila euro - dal Por (Programma operativo regionale). Non è detto che sotto la lente del pm non finiscano anche le procedure di assegnazione degli spazi comunali adottate dai vertici di via Roma.