L'arcivescovo Miglio
Giovani e famiglia. È in questo binomio che si gioca il futuro della città. Durante la messa per San Saturnino l'arcivescovo Arrigo Miglio ha messo in guardia sui problemi da affrontare. Futuro è una parola che nella basilica paleocristiana di piazza San Cosimo è risuonata spesso: il presule ha indicato la necessità dell'impegno per la famiglia, prima cellula di una società veramente civile e democratica. E se la società vive la crisi demografica, questa è figlia di «scelte miopi dei decenni precedenti». L'Arcivescovo sprona i cristiani e i cagliaritani: «Siamo chiamati a coltivare la speranza» e sottolinea come il futuro sia rappresentato dalla persona che deve essere posta al centro della società prescindendo da ogni status: cagliaritani o immigrati.
Occorre che la famiglia venga aiutata a essere più protagonista della società e invita a ripensare il welfare: «Il soccorso non ci sia solo quando si sono già creati i problemi: bisogna fare progetti lungimiranti, come quello della casa e tanti altri». E se la città non ce l'ha fatta a essere proclamata Capitale europea della cultura nel 2019, per l'Arcivescovo «bisogna guardare oltre e trovare una cultura capace di sostenere speranze, progetti dei giovani, condivisione e solidarietà». Un'omelia che approva anche il sindaco Massimo Zedda: «Mi riconosco nelle parole di monsignor Miglio sulla città e sull'invito a proseguire nella costruzione di una nuova cultura di convivenza, solidarietà, rafforzamento delle tutele della famiglia e dei giovani».
Alessandro Atzeri