TEATRO. Il Cda della Fondazione passa da otto a cinque componenti
Lo statuto della Fondazione Teatro lirico approvato l'altra sera introduce non poche modifiche e preannuncia la formazione di nuovi equilibri politici. Il Consiglio di amministrazione si chiamerà Consiglio di indirizzo e sarà più snello rispetto al Cda: non avrà otto consiglieri ma cinque. Il sovrintendente, che passa il testimone assieme al Consiglio di amministrazione, diventa il solo organo di gestione e sarà nominato dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo su proposta del Consiglio di indirizzo. La lunga riunione dell'altro pomeriggio del Cda uscente (formato dal presidente Massimo Zedda, dai rappresentanti della Regione Gualtiero Cualbu e Giovanni Follesa, dai rappresentanti del Comune Giorgio Baggiani e Mario Marchetti, dai rappresentanti del ministero Susanna Pasticci e Maurizio Porcelli e dal sovrintendente Mauro Meli) ha di fatto seguito le prescrizioni del decreto legge Bray del 2013 sulle fondazioni lirico-sinfoniche. «La norma», sottolinea il sindaco Massimo Zedda, presidente del Cda uscente, in carica fino all'8 novembre, «prevede la costituzione entro il 31 dicembre 2014 di un Consiglio di indirizzo che sostituirà il Consiglio di amministrazione attuale». Potrà essere composto al massimo da 7 membri: oltre al presidente, che sarà il sindaco Zedda o un suo rappresentante, un consigliere nominato dal Comune, uno dalla Regione, uno dal ministero e uno dal Banco di Sardegna. «È prevista», sottolinea il sindaco, «anche la nomina di due altri soci privati».
La composizione numerica del Consiglio di indirizzo modificherà gli equilibri attuali. Di fatto il Cda uscente era spaccato in due: da un lato Baggiani, Cualbu, Porcelli e Follesa, dall'altro Pasticci e Marchetti nominati da Zedda. Quattro membri contro tre. La maggioranza aveva nominato a gennaio il sovrintendente Meli dopo l'uscita di scena della Crivellenti in seguito a una sentenza del Tar. Mutata nel frattempo la composizione e la natura politica sia della Regione che del Governo nazionale (non più di centrodestra), è prevedibile che la nuova maggioranza possa essere favorevole all'attuale presidente.
È probabile che già prima di Natale avvengano le nomine, che il nuovo Consiglio si insedi e risolva i vari problemi sul tappeto. Non ultimo il battesimo del teatrino da 300 posti. Gioiello mai aperto al pubblico. (p. p.)