C'è chi vorrebbe spostare il mercatino: auto tra le bancarelle e nessun vigile
I residenti: paghiamo le tasse ma i servizi dove sono?
A Pirri c'è poco da stare allegri. E non solo per le strade piene di buche e i marciapiedi che ci sono ma su cui spesso parcheggiano le auto.
Decadenza, crisi, abbandono.
Pronunciate tutto d'un fiato, quasi come in un rosario, le parole rendono bene il fastidio dei pirresi. «Qui c'è bisogno di tutto».
A parlare è Gabriella Saddi, che assieme al fratello Franco manda avanti lo storico bar pasticceria Mariuccia. Pirri frazione? Non è corretto: «È un quartiere che potrebbe essere molto più bello. Vale San Benedetto, per citarne uno. Ma se non sistemano strade e marciapiedi è giusto lamentarsi: in via Toti, per realizzarli, stanno lavorando da aprile. Ci sentiamo abbandonati: chissà che cosa accadrà con le prime piogge. Eppure i soldi delle tasse li prendono anche a Pirri: dove sono i servizi?».
Anche il commercio non è più il motore economico di un tempo: al mercatino le bancarelle sono tante. «Spesso irregolari», fa notare un venditore. «Chi è a norma, da 30 metri quadrati in su paga 192 euro al mese. Questi signori niente». Le auto passano tra gli avventori. La zona è quella del mercato di Is Bingias. Anzi, proprio accanto: «In via Curtatone qualcuno ha tagliato i paletti e le transenne vengono spostate. Il risultato è che soprattutto il sabato il caos è totale: «Dovrebbero trasferirlo, il mercatino», dice Luigi Argiolas, che con un gruppo di pensionati commenta le notizie di giornata con L'Unione Sarda sotto braccio. Dove? «Poco più avanti, verso la Vetreria. Decongestionerebbe questa zona: ora non c'è un vigile neppure a cercarlo col lanternino», consiglia Mario Setzu. Dietro le bancarelle, accanto al mercato civico, c'è un edificio fatiscente: al piano terra un supermarket, al primo l'abbandono: «Era lo spaccio comunale, aperto quarant'anni fa, il primo piano non è mai stato utilizzato: che spreco», esclama Luigi Satta.
Tornando indietro, verso via Risorgimento, si notano le auto parcheggiate sui due lati della strada in alcuni tratti. All'angolo con via San Martino della Battaglia c'è un cassonetto dei rifiuti e, spesso, qualcuno lascia l'auto parcheggiata in modo irregolare ostacolando le manovre dei bus Ctm. Poco più avanti, in via Mentana, dietro il cimitero, si nota un cantiere aperto. Informa un operaio: «Stiamo posando le fibre ottiche». Un segno di modernità che presto cambierà più di qualcosa, nella vita di tutti i giorni. Anche a Pirri.
Lorenzo Piras
@lorenzopiras71
Il vecchio ambulante
Peppino Repe:
«Servono
più controlli»
Il mercatino è storia. E la storia del mercatino di Pirri sono loro: Peppino Repe, 81 anni, con la moglie Giovanna Pau, pirrese con radici a Santadi, ricordano quando il mercatino si teneva in piazza Italia e il trasferimento nella piazzetta dove si svolge ora.
Repe vende articoli di merceria: arrivò da Napoli, 70 anni fa. Da allora non se n'è più andato: «Sono l'undicesimo iscritto alla Camera di Commercio di Cagliari», dice. «Ai miei tempi serviva il certificato della Questura che attestava la regolarità della merce venduta. Ora i controlli praticamente non esistono». Quella dell'anziano commerciante non è una lamentela: «Ma serve più controllo. Anche perché la crisi è pesante e le tasse da pagare superano gli introiti. E i controlli li fanno a noi che siamo in regola, non agli abusivi».
Lo. Pi.