Piano intercomunale da 350 mila euro per eliminare le discariche
Sopralluogo di Comune e Forestale a Santa Gilla
Sapeva dello sconcio, l'aveva già visto. Nel terreno dietro l'Auchan che si getta sullo stagno e ancora di più lungo la strada sterrata che costeggia la ferrovia fino ad Elmas.
Non pensava però, l'assessore all'Ambiente Paolo Frau, che quelle montagne di spazzatura ripulite quasi un anno fa fossero ricresciute così tanto da trasformare l'area in un'unica, immensa discarica. «Che dire». Le braccia vanno giù e parla il silenzio. Poi tira fuori la rabbia. «Ma che puoi fare davanti a tutto questo. Abbiamo un progetto intercomunale da 350 mila euro che andrà in appalto all'inizio del prossimo anno e che realizzeremo insieme a Capoterra, Assemini ed Elmas proprio per affrontare l'emergenza-rifiuti. Poi che accadrà?».
Facile intuirlo. Basta guardarsi intorno per capire la celerità con cui uno spiazzo libero poco fuori città possa essere trasformato in un immondezzaio.
LE VERIFICHE Primo pomeriggio, versante nord-est della laguna di Santa Gilla. Il Comune (con l'assessore Frau) e la Forestale (con la pattuglia della stazione di stanza nel parco di Molentargius) sono sul posto per un sopralluogo. Tutti d'accordo: «L'unica soluzione sono le telecamere, la videosorveglianza continua». Un deterrente per fermare il disastro ambientale nel paradiso lagunare? «Anche se poi il problema va oltre, è culturale ancor prima che economico». Perché a pensarci bene tutti quei cumuli, quelle montagnette di vecchi mattoni, onduline di cemento-amianto, wc e lavandini altro non sono che il risultato di lavori di edilizia al risparmio. Perché spendere i soldi per lo smaltimento corretto (e costoso) se poi la discarica (a buon mercato) è dietro l'angolo?
IL COMANDANTE «Con il Piano casa che ha incentivato l'edilizia - spiega il comandante della Polizia municipale, Mario Delogu - abbiamo constatato un'impennata del numero di discariche abusive. Conferire i materiali di risulta ha un costo, risparmiare a tutti i costi è purtroppo la norma e tutto questo avviene a discapito della città, di tutti noi». La ricetta? «Certificazione obbligatoria per chi produce gli inerti e deve smaltirli», dice Delogu.
LA STRATEGIA Un piccolo, importante tassello di una strategia che deve contemplare anche attività di controllo, di prevenzione, momenti educativi e culturali e di polizia ambientale. Così, alle telecamere nascoste nei punti strategici che parecchi risultati hanno dato, contribuendo a smascherare qualche responsabile, e alla chiusura di zone abitualmente sfruttate per i rifiuti ingombranti («sotto il cavalcavia della 195 il Comune ha sistemato sbarramenti in cemento armato per fermare i camion e motocarri», ricorda il comandante della Polizia municipale) bisognerà anche aggiungere una vera e propria campagna di sensibilizzazione. «Eliminare le discariche costa parecchio», ricorda Frau. «In questi cumuli c'è di tutto. Dall'amianto al ferro ai laterizzi, dalla plastica ad altre sostanze più o meno pericolose. Costa separarli, costa smaltirli. Poi magari, dopo tanti soldi spesi arriva uno sciagurato e si deve ricominciare».
IL DOCUMENTO Comunque sia la task-force deve rimettersi in moto, l'emergenza nelle zone umide si fa grande. I rifiuti crescono in aree dell'Authority, delle Ferrovie Italia, del Demanio. «Da solo il Comune è disarmato», avverte l'assessore all'Ambiente. Ognuno faccia la sua parte.
Andrea Piras
L'indagine
Da una busta
salta fuori
la notifica
di Equitalia
Due secondi per la verità . È bastato un attimo a uno degli agenti della Forestale impegnati ieri pomeriggio in un sopralluogo sulle sponde di Santa Gilla per scoprire l'indizio che potrebbe far saltar fuori uno dei tanti “costruttori di discariche” alla periferia della città. Da una delle tante buste disseminate dietro il centro commerciale Auchan, un centinaio di metri dalle baracche dei pescatori, è saltato fuori un documento strappato in vari pezzi ma facilmente ricomponibile. Carta intestata Equitalia. Accompagnato dalla firma del messo notificatore e da nome e indirizzo di chi l'ha ricevuto e probabilmente se n'è disfatto col resto dei rifiuti tutt'altro che differenziati.
Partirà proprio da quei nomi, adesso, l'indagine degli 007 del Corpo forestale e in particolare dei ranger che fanno capo alla stazione cagliaritana di Molentargius e che hanno competenza sulla vigilanza di Santa Gilla, cioé sul compendio ambientale e di pesca racchiuso tra Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra che sembra essere diventato, con gli anni, una delle aree predilette da chi si vuole disfare in fretta e furia di spazzatura e ingombranti senza servirsi dei servizi appositi e adeguati.
Dietro la Città mercato le discariche sono davvero tante. Alcune addirittura sono spuntate tra i canneti e le erbe palustri che circondano la laguna. Una vergogna e un danno per un ecosistema delicatissimo che avrebbe urgente necessità di essere gestito, governato, salvaguardato e, nel contempo, sfruttato per creare ricchezza.
A. Pi.