In piazza del Carmine fiera dell'agroalimentare e convegno sulla longevità
Il Fiore sardo di Gavoi, ma anche il tipico pane Tzichi di Samugheo. E poi il Torrone di Tonara e le salsicce della Barbagia, i prodotti ortofrutticoli di Serramanna. Piazza del Carmine, ieri, si è trasformata per un giorno in una piccola fiera dell'agroalimentare, con 35 stand. E proprio puntando sulla valorizzazione dei prodotti della terra l'Isola vuole proporre la sua immagine, forse anche con uno stand, all'Expo che si terrà a Milano dal primo maggio. Cagliari, come possibile capitale italiana della Cultura, si appresta a mettere a disposizione dell'Expo il meglio della Sardegna. «La città si conferma porta dell'Isola», ha detto Barbara Argiolas, assessore alle Attività produttive, nell'aprire AnciperExpo assieme al presidente e al direttore dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano e Umberto Oppus. Cagliari sarà la spiaggia dell'esposizione e, in quanto tale, accoglierà tutta una serie di eventi. Il sindaco Massimo Zedda, in questo senso, ha annunciato: «L'idea è quella di mettere al servizio dei Comuni dell'entroterra un luogo fisico, un edificio ora in disuso, magari per permettere un'esposizione permanente dei prodotti della terra, visto che la città non ha agro». Un tema, quello dell'alimentazione, caro agli organizzatori dell'esposizione. Nel ricordare che in primavera sono attesi a Milano 20 milioni di visitatori (6 milioni i biglietti venduti finora), Paolo Cottini, direttore degli affari istituzionali dell'Expo, ha ricordato che sulla corretta alimentazione potrebbe aprirsi dall'Expo un confronto a largo raggio sulle conseguenze che un miglioramento degli stili di vita avranno, ad esempio, sul sistema sanitario. Del resto l'Isola è capitale della longevità, ma anche della ricerca: come riferiscono alcuni studi, proposti in serata in Municipio nell'ambito dell'iniziativa, il ritorno al lievito madre e l'utilizzo di particolari cereali permettono di prevenire anche il diabete. «Expo riuscirà se Comuni e territori saranno protagonisti», ha detto Cottini. «E Cagliari è un pezzo di questo grande cantiere». Dell'occasione unica per la Sardegna (dopo il responsabile delle relazioni esterne di Seat Pagine Gialle Ezio Bertino e al presidente dell'Anci lombarda Attilio Superti) ha parlato il presidente di Anci Sardegna Pier Sandro Scano: «Chiedo l'apertura di un tavolo con la Regione per una co-programmazione dei fondi strutturali», ha detto. «I 5 miliardi europei, di cui 1,2 per il piano di sviluppo rurale, meritano attenzione. Quasi 300 milioni in passato non sono stati spesi anche a causa di bandi che non attraggono ma che allontanano l'impresa bandi. Serve un check up della dirigenza, a partire dal centro di programmazione».
Lorenzo Piras