Dagli uffici. L'assessore all'Urbanistica Campus: «Faremo diventare “sistema” parchi, monumenti e servizi»
«Abbiamo fortuna, passare nel cuore della città non sarà più noioso come lo è adesso » ¦
Via le stellette e le vecchie strutture sanitarie. Ecco i parchi, gli alberghi e lo studentato diffuso. Il centro storico, nelle teste di chi decide al Comune, si ridisegna a misura di turisti e studenti. Capace, secondo l’assessore all’Urbanistica Gianni Campus, «di dettare l’intonazione alla città del futuro». Grazie a un piano particolareggiato che mette in relazione, abbattendo ostacoli, riempiendo i vuoti rimasti dopo bombardamenti della seconda guerra mondiale e perfino attraverso collegamenti sotterranei, le zone più nobili della città. Possibile solo con le dismissioni delle strutture militari, grazie ad accordi con l’Università e la Regione (esigenze del piano sanitario) e intercettando le opportune risorse.
«IN FUTURO percorrere il centro storico non sarà più noioso come adesso», promette l’assessore Campus, «Immaginatevi di partire da Villanova, arrivare in viale San Vincenzo e salire dentro l’attuale carcere di Buoncammino, per poi scendere, lungo un percorso verde, all’orto dei Cappuccini e sbucare dentro l’Anfiteatro. E poi proseguire verso l’ospedale Civile e, passando sotto il portico di Palabanda, arrivare alla Mediateca di via Pola, magari attraverso il corso Vittorio Emanuele pedonalizzato. Poche città», aggiunge, «hanno la fortuna di possedere un patrimonio significativo di vuoti urbani e aree pubbliche nel centro storico come Cagliari. Il piano dell’amministrazione mira a “fare sistema” tra i parchi, i monumenti e i servizi». Al momento sono state individuate le “vocazioni” per ogni area di intervento. E ci sono poi i “vuoti strategici”: cioè da «conservare per l’attuazione di progetti di rifunzionalizzazione e fruizione pubblica del Centro Storico» e da acquisire per uso pubblico (attraverso permute) per poter realizzare «progetti esemplari». Sono sette: la zona tra via San Saturnino e via Tristani, tra via Giardini, vico XIII San Giovanni e via San Giovanni, tra via Tempio e piazza San Domenico, tra via San Giacomo e piazza San Domenico e quella compresa tra via Monsignor Giovanni, via Nicolodi, viale Sant’Ignazio da Laconi, via San Giovanni Bosco e Viale Merello. E poi altre due: l’area compresa tra via Fara, vico III Sant’Efisio e via Santa Margherita e quella di via Mameli, che comprende una parte del duecentesco Chiostro di San Francesco, oggi nascosto al pubblico da un muro di blocchetti grezzi.
IL PIANO del servizio Pianificazione del Territorio (dirigente Michele Casula), con la consulenza del Dipartimento di Ingegneria del territorio dell’Università, attende le soluzioni definitive con la seconda fase: quella della definizione degli interventi, da individuare anche attraverso il ricorso a concorsi di idee. Poi sarà il turno dei passaggi in giunta e in consiglio comunale. Scettico il presidente della circoscrizione Gianfranco Carboni, per il quale il piano è «un libro dei sogni». Che dovrà affrontare un iter molto lungo e qualche sì lo ha già incontrato. Ma gli ostacoli sono dietro l'angolo. ¦ EN.NE.
Opinione
M.Antonietta Mongiu*
Ex semoleria e dilettanti
La questione del campus universitario è emblematica e mostra con tutta evidenza la contraddittorietà degli esponenti della giunta comunale. Dimostrano non solo di essere dei dilettanti della pianificazione urbanistica e del diritto allo studio, ma di percepire le esigenze degli studenti universitari sardi come un fastidio. È evidente che il centrodestra preferisca avere centinaia di studenti distribuiti per la città invece di puntare, come avviene nelle città europee, a un centro articolato, un campus dotato di servizi, biblioteche, strutture funzionali allo studio e alla crescita culturale dei giovani, com’è nel progetto di Paulo Mendes da Rocha. Il nodo del problema non è la volumetria: a dispetto di incontri ripetuti ed estenuanti il Comune non ha mai fatto intravedere la possibilità di una soluzione adeguata. Il centrodestra mette in atto una politica decisamente contraria ai giovani e ai loro bisogni.
*Assessore regionale alla Cultura