«Non è facile ripartire, chissà quanti di noi avranno la forza economica per continuare». Dopo l'approvazione delle regole, che permetteranno di dare certezza agli investimenti e continuità alla programmazione dei concessionari dei venti stabilimenti balneari lungo i tre chilometri e mezzo del litorale, c'è chi s'interroga sul proprio avvenire imprenditoriale. Il Piano di utilizzo del litorale (Pul) varato all'unanimità dal Consiglio comunale era atteso ed è stato accolto con favore nel lungomare. «D'ora in avanti ci muoveremo con una certezza: i chioschi non saranno rimossi e potranno restare aperti tutto l'anno». L'altra sera in Consiglio comunale Maristella Argiolas (titolare dello stabilimento Iguana) ha seguito ogni fase del dibattito e del voto finale sul Pul. Ha un dubbio: «Cosa succederà nel 2020 alla scadenza della concessione?». L'altro ieri nel lungomare sono affiorate altre preoccupazioni. Antonio Congera, concessionario dello stabilimento Capolinea: «Chi negli ultimi due o tre anni ha fatto investimenti per acquistare un nuovo chiosco, con quali finanziamenti affronterà le nuove spese?. Per ammortizzare i prestiti ricevuti dalle banche occorrono ancora tra i tre ai quattro anni, e un altro fido sarà impossibile averlo».
La preoccupazione di Congera è la stessa di gran parte dei concessionari: «Bene ha fatto il Comune ad approvare il Pul, però adesso si tratta di incontrarci e discutere». Dai primi calcoli fatti dai concessionari, la spesa media da affrontare per realizzare i nuovi chioschi previsti dal Pul sarà compresa tra i 150 e i 200 mila euro.