SCUOLA. Fondazione Sesco e Corpo forestale collaborano per un progetto didattico
chiamano “censimento degli alberi” e in un certo senso lo è: stabilito che quello vero, e rigoroso, l'aveva già fatto il compianto botanico Siro Vannelli (al quale non a caso è intitolato il vialetto centrale dei Giardini pubblici), i bambini imparano a dare un nome alle singole specie. Lo fanno nel modo più semplice: qualcuno li porta davanti alle piante e spiega loro come si chiamano, distinguendone il nome scientifico da quello volgare, illustrandone la specie. Quel “qualcuno” sono le guardie forestali e i soci della Fondazione Sesco per l'ambiente onlus.
Usando il nome in codice “Operazione quadrifoglio”, la fondazione ieri ha condotto la coraggiosa scolaresca delle elementari di via Meilogu (i bambini dell'Istituto comprensivo hanno vinto la lotta contro un maestrale con manie di protagonismo) in un viaggio vegetale ai Giardini pubblici, nel Terrapieno e nell'area verde della Cittadella dei musei. Sesco ha chiesto la collaborazione del Corpo forestale, e l'ha ottenuta sotto forma di due ispettori: «Partecipiamo sempre volentieri», spiega il comandante dell'Ispettorato ripartimentale cagliaritano, «fa parte delle nostre attività per l'educazione ambientale». Il che, almeno per questo progetto, è l'obiettivo anche della fondazione.
«Li chiamiamo alberi monumentali», spiega Maria Letizia Mereu, dipendente di Sesco, «non soltanto per le loro dimensioni: in città ci sono piante antiche, che fanno ormai parte del paesaggio urbano e della storia di Cagliari. Gli alberi sono importanti anche sotto il punto di vista culturale».
Imparare divertendosi, come consigliano i pedagogisti. Ecco perché i bambini vanno sul campo, a vedere e toccare le piante vere, ma questo non basta: partecipano anche a laboratori durante i quali apprendono non semplicemente con la lettura, ma anche facendo qualcosa. L'esperimento aveva funzionato anche per le iniziative dedicate alle energie rinnovabili. (l. a.)