Rassegna Stampa

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Bagnini senza stipendio al Poetto, il caso in Consiglio comunale

Fonte: web Castedduonline.it
21 ottobre 2014

 


Dopo la denuncia di Casteddu Online


Autore: Federica Lai il 20/10/2014 16:57

 

 

 

Quindici bagnini in tutto che rispondono a un’offerta di lavoro sul sito “Subito.it” per lavorare al Poetto nella stagione estiva appena trascorsa. Un lavoro che di fatto si è trasformato in una collaborazione di volontariato, e ora è guerra tra i giovani e la Onlus vincitrice dell’appalto da 70 mila euro bandito dal Comune. Il caso, esploso la scorsa settimana, adesso finisce in Consiglio comunale con un’interrogazione di Forza Italia. Primo firmatario il consigliere Stefano Schirru, che chiede di fare luce sulla situazione, “soprattutto se si considera – si legge nell'interpellanza – il contesto economico e sociale in cui viviamo, dove l’offerta di lavoro ha subito una pesante contrazione, e in tanti, giovani o meno, per sostenersi o supportare le loro famiglie sono alla ricerca di una qualsiasi occupazione. Il sindaco e la Giunta facciano chiarezza e ci dicano che decisioni intendano assumere, anche in vista di un’eventuale richiesta risarcitoria”.

Da una parte i bagnini che sostengono di “non avere mai firmato nessuna adesione per diventare volontari, ma soprattutto di non avere ancora percepito 1 euro, nonostante il Comune abbia già versato alla Onlus le somme previste nell’appalto”. Queste le parole di Alessandro Liori, protagonista della vicenda insieme ad altri quattordici giovani che nei tre mesi estivi, luglio, agosto e settembre, hanno lavorato come bagnini nelle cinque postazioni di salvataggio presenti nel lungomare cagliaritano: quattro al Poetto e una a Calamosca.  Dall’altra parte la Onlus che precisa: "abbiamo informato subito i ragazzi che si trattava di un'attività di volontariato. Inoltre era stato stabilito che potevano essere rimborsate dall'associazione le spese effettivamente sostenute per l'attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti di 500 euro mensili”. Due visioni contrastanti della vicenda su cui gli organi competenti, compreso il Comune, dovranno fare chiarezza.