redazione@cagliaripad.it
Ore di attesa per la scelta della Capitale europea della cultura 2019: il sindaco di Cagliari Massimo Zedda è stato convocato insieme agli altri cinque colleghi di Matera, Perugia, Ravenna, Siena e Lecce per la proclamazione, alle 17, davanti al ministro della Cultura Dario Franceschini. Intanto però in città CasaPound ha affisso striscioni di contestazione.
Le scritte: da 'Cagliari capitale del degrado' a 'Cagliari capitale dei parcheggiatori abusi'. "Non tutto a Cagliari viene pubblicizzato dal sindaco con la stessa enfasi riservata al nuovo parcheggio della Fonsarda, alla passeggiata a mare o alle cifre degli abbonamenti al teatro lirico - dichiara Andrea Farris, coordinatore di CasaPound Sardegna - Vorremmo conoscere da lui anche il numero di turisti che ha varcato i cancelli dell'Anfiteatro Romano, aperto al pubblico appena 48 ore al mese, oppure quelli dello stadio, agibile a metà, e ancora il numero degli studenti che frequentano il Liceo Dettori (benché sia di competenza della Provincia, ndr) a un anno dal crollo del soffitto. Il degrado sembra essersi impadronito definitivamente anche dell'ex colonia Dux (benché sia di competenza della Regione, ndr) al Poetto, per la quale non è ancora stato approvato alcun progetto serio di riqualificazione".
CasaPound all'attacco anche sui negozi che chiudono e sulle emergenze abitative. "In definitiva, precisiamo che la nostra critica è volta ad evidenziare la discrepanza - spiegano gli attivisti - tra ciò che Zedda e il suo entourage promuovono con pomposi proclami a livello mediatico e quella che è invece la realtà di Cagliari, una città che annaspa tra problemi che i suoi abitanti ben conoscono. Prima di sbandierare gli interventi del Comune mirati a rendere Cagliari capitale della cultura - avverte il responsabile di CasaPound - il sindaco assicuri degli interventi di politica sociale finalizzati al miglioramento della qualità di vita dei suoi cittadini. Il resto è fumo".