Comune. Nella bozza approvata dalla Giunta si passa da 81 a 28 zone sensibili
Congelata l'intesa con la Regione sui siti sottoposti a vincolo
Molti cantieri edili sono stati bloccati a seguito dell'entrata in vigore delle norme applicative del Ppr varato dalla Regione nel 2004.
L'accordo raggiunto al tavolo tra Comune e Regione sui beni monumentali, archeologici e architettonici da considerare paesaggistici (e quindi da tutelare con il vincolo di inedificabilità entro una fascia di cento metri) per ora resta sospeso.
LO STOP La commissione comunale Urbanistica, riunitasi ieri mattina sotto la presidenza di Massimiliano Tavolacci (Udc), chiede infatti altro tempo per esaminare le valutazioni dei tecnici. Confronto che ha portato a ridurre da 81 a 28 i siti vincolati.
IL PRESIDENTE «Non è una scelta che va drammatizzata - dice Massimiliano Tavolacci - è un rinvio di una settimana, visto che c'è la necessità di approfondire meglio la questione». Lo stop è arrivato al termine di una riunione nel corso della quale non si è entrati nello specifico dei siti da vincolare ma si è piuttosto contestata la metodologia. «È una valutazione politica e non tecnica - risponde Tavolacci a chi gli contesta che una rappresentanza del Comune aveva sottoscritto la bozza di accordo - non vogliamo sconfessare nessuno ma valutare meglio atti che saranno vincolanti per lo sviluppo della città».
I BENI VINCOLATI La nuova bozza individua 28 beni da considerare paesaggistici e nei quali sarebbe interdetta ogni edificazione in una fascia di cento metri. Il vincolo è stato mantenuto su Archivio di Stato, basilica di San Saturnino, casa Pernis, cascinale della Vinacol, chiesa di San Simone, chiesa di San Pietro pescatore, convento dell'Annunziata, palazzina ex uffici Iacp, palazzo eredi Basso, palazzo Tirso, tenuta San Giuseppe, villa Binaghi, villa Carboni, villa Devoto, villa Muscas, villa Piat, villa Pollini, villa Satta, torre della Scaffa, torre di Mezza spiaggia, la Grotta della vipera, le necropoli di Bonaria e Tuvixeddu e l'insediamento archeologico di via Is Maglias . Oltre a quattro tra edifici e necropoli non identificate, mentre i 52 siti (un altro è stato abbattuto) svincolati sono tutelati da altri strumenti urbanistici.
CAOS URBANISTICO I ritardi nella definizione del provvedimento (che è già passato al vaglio della Giunta e che, dopo la commissione, dovrà essere approvato dal Consiglio) aggiungono incertezza allo sviluppo edilizio, visto che molti cantieri sono stati bloccati a seguito dell'entrata in vigore delle norme applicative del Ppr varato nel 2004. La magistratura ha imposto lo stop a costruzioni in via Caboni, via della Gallinara e nella zona dello stagno di Molentargius, mentre a bloccare i cantieri in via Ravenna e via Falconi erano stati gli stessi uffici comunali.
ANTHONY MURONI
31/01/2009