CAPITALE DELLA CULTURA. Il mistero sui voti dati alle candidate sconfitte
L'assessore Enrica Puggioni non riesce a trattenere le lacrime e l'emozione. La tensione per un obiettivo sfuggito per un soffio, la stanchezza, la delusione e gli applausi. E poco importa se Cagliari non è la Capitale europea della Cultura 2019. La sala convegni del Lazzaretto di Sant'Elia è troppo piccola per contenere quanti a vario titolo hanno partecipato alla sfida poi vinta da Matera. «Non è una sconfitta», ribadisce il sindaco Massimo Zedda. «Il ministro sosterrà la candidatura delle cinque finaliste per la nomina a Capitali italiane della cultura 2015 - 2016».
NON È UNA SCONFITTA Il prato verde, i parcheggi quasi conclusi, il mare, la brezza e il sole che brucia. Il Lazzaretto è davvero un angolo di paradiso rallegrato dalle voci festanti dei bimbi delle elementari. Il sindaco Zedda arriva poco prima di mezzogiorno. Assediato dai giornalisti, non sembra affatto triste per quella che molti definiscono una sconfitta bruciante . «Quando mai. Arrivare in finale è una vittoria. La medaglia d'argento è un risultato importantissimo. Ora - aggiunge Zedda - non dobbiamo assolutamente fermarci e disperdere il lavoro fatto in questi mesi. Anzi, è necessario mettere in campo tutte le forze disponibili per sviluppare e concludere i progetti in corso di realizzazione. Il paradosso è che adesso, senza i rigidi vincoli imposti dal regolamento europeo, siamo più liberi di spaziare secondo quelle che riteniamo le scelte più opportune per il capoluogo e per la Sardegna». Bei concetti, però ha vinto Matera. «Se avessero incoronato una città di mare, per tradizioni e cultura simile alla nostra, allora sì sarebbe stata una disfatta. Ma la giuria ha scelto una località completamente diversa». Una città senza infrastrutture, difficile da raggiungere e sino a non molti decenni fa in condizioni economiche non certo rosee. «I commissari durante la visita in città ci hanno fatto una domanda precisa: che bisogno avete del titolo di Capitale europea della cultura? Siete già capitale della Sardegna, avete tutto. È stato difficile controbattere alla loro affermazione». Perché la giuria non ha scelto Cagliari? «Forse ci sono mancati quattro anni di preparazione, le altre città hanno iniziato a preparasi nel 2007. Vista la decisione finale, c'è un aspetto positivo: abbiamo speso poche decine di migliaia di euro, oltretutto senza utilizzare un centesimo di soldi pubblici. I finanziamenti li ha messi a disposizione la Fondazione Banco di Sardegna».
I RINGRAZIAMENTI L'assessore comunale alla Cultura suona la carica. «Grazie a tutti, soprattutto ai volontari che hanno portato in giro un sogno. Grazie perché ci hanno permesso di arricchire questo contagio. Vi chiediamo ancora disponibilità: non ci dobbiamo fermare. Questo è solo l'inizio, abbiamo tante cose da fare. Andremo avanti: quello speso finora non è stato tempo perso. Con o senza titolo stiamo già diventando un riferimento in Europa». L'assessore regionale Claudia Firino garantisce un impegno della Giunta: «Paradossalmente non aver vinto è uno stimolo a fare meglio».
LE VOTAZIONI Sulle votazioni c'è solo una certezza: sette giudici hanno votato a favore di Matera. Il resto - come scritto sul giornale di ieri - sono indiscrezioni raccolte tra i commissari, alimentate dal lungo colloquio del ministro con Zedda e dall'incertezza della delegazione europea. Resta il balletto dei voti attribuiti alle altre finaliste.
Andrea Artizzu