Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Opportunità che apre le finestre sul mondo

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2014


La vetrina

 

Quest'anno Umeå in Svezia e Riga in Lettonia, il prossimo anno Mons in Belgio e Plze nella Repubblica Ceca, nel 2016 San Sebastián in Spagna e Breslavia in Polonia, nel 2017 Aarhus in Danimarca e Pafo a Cipro, nel 2018 Leeuwarden nei Paesi Bassi e La Valletta a Malta, nel 2019 si saprà stasera. Una delle due candidate a diventare “Capitale europea della cultura 2019” sarà scelta tra le sei finaliste. Il nome dell'altra capitale è noto: Plovdiv, Bulgaria.
Cos'è una Capitale europea della cultura? In sintesi: un'opportunità di crescita e affermazione internazionale. La  Capitale è una città indicata dall'Unione europea che, per un anno (nel nostro caso il 2019) ha la possibilità di offrire a milioni di potenziali turisti le sue bellezze e, naturalmente, la sua storia e cultura. Quanto già accaduto nelle città già scelte in passato, il periodo di nomina è stato sfruttato per trasformare l'architettura (con la rigenerazione urbana) ma anche l'orizzonte culturale.
L'idea di “Città europea della cultura” è stata lanciata il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa di Melina Mercouri. Le città europee della cultura sono state scelte fino al 2004: gli stati membri dell'UE designavano le città più adatte e la Commissione europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Nel 2006 le regole sono cambiate: il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea hanno fissato l'ordine di presentazione delle designazioni a “Capitale europea della cultura”. In quella sede si decise che nel 2019 sarebbero state prescelte una città italiana e una bulgara. (p. p.)