Sardegna, boom di turisti nel 2014. In arrivo regole per seconde case e b&b
Più tre per cento alla voce ‘presenze’ nei primi otto mesi dell’anno, in crescita anche a settembre e ottobre. Molti i turisti spagnoli, russi e austriaci. Dalla Regione: “Raddoppio dei vacanzieri stranieri entro 4 anni e fare sistema contro il sommerso”.
CAGLIARI - Le stagioni, anche grazie al clima ‘anarchico’ che scombina le abitudini, non esistono più: tra i ‘pro’ c’è l’impennata dei turisti nell’Isola, molti anche a settembre e ottobre. I dati alla voce ‘arrivi’ parlano di un aumento, rispetto al 2013, che varia tra il 2,2 e il 3,8 per cento. Da gennaio a oggi, invece, più 3 per cento per le presenze e più 2 per cento per gli arrivi. Per un totale stimato di oltre 1 milione e 700mila vacanzieri (arrivi) e 8 milioni e 700mila (presenze). Numeri calcolati dal Sired, il sistema di raccolta e elaborazione dati dell’assessorato regionale del Turismo.
Dalle altre regioni i turisti arrivati nell’Isola sono quasi 5 milioni. Dall’estero invece, oltre 200mila presenze di spagnoli (più 20 per cento di arrivi, più 34 per cento di presenze) col mercato tedesco leader (crescita del 4 per cento negli ultimi dodici mesi). C’è poi la Francia, la Svizzera e il Regno Unito. Sorprese dall’Australia (più 20 per cento) e dagli Usa (più 5,8). Il totale degli arrivi dall’estero tocca quota 750mila. Tre milioni e settecentomila è il totale relativo alle presenze da tutte le parti del mondo, esclusa l’Italia.
I dati riguardano 533 strutture, da nord a sud dell’Isola, che hanno inviato i dati direttamente via internet. “Un regalo straordinario, quello delle presenze in aumento a settembre e ottobre. Le strutture chiuse stanno già programmando la prossima lunga stagione di arrivi, da fine marzo ai primi di novembre. La Sardegna incrementa gli arrivi, mentre il resto dell’Italia arranca”, commenta Francesco Morandi, assessore regionale del Turismo. “Ci stiamo già attrezzando per l’Expo dell’anno prossimo, per costruire un’offerta chiara con pacchetti tematici per l’incoming in Sardegna, è una sfida lunga più dei sei mesi della durata dell’esposizione milanese”. L’esponente della giunta Pigliaru lancia anche un paio di annunci: “Entro marzo sarà realtà un sistema multimediale di raccolta dei dati delle imprese turistiche, gli arrivi saranno certificati in tempo reale. Entro i prossimi quattro anni puntiamo a raddoppiare il numero di arrivi di turisti stranieri”.
I dati vedono gli alberghi al primo posto nelle scelte dei turisti, subito dopo ci sono i bed and breakfast e gli affittacamere. Soddisfazione mista a richiesta di regolamentazione di alcune ‘situazioni’ è quanto arriva dai rappresentanti delle associazioni di categoria. Agostino Cicalò, presidente regionale di Confcommercio, nota che “dobbiamo aumentare i numeri, puntando su mercati diversi. Quello svizzero, per esempio, è ottimo per ragionare sulla destagionalizzazione. Sono da preservare anche i numeri del turismo che emergono dai settori del commercio e dell’artigianato”. Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna, spiega chiaramente che “esiste uno squilibrio tra un albergo che rispetta le regole, a differenza di aziende abusive che non rispettano nulla. Il settore extra alberghiero, spesso, riceve risorse dalle amministrazioni comunali, gli albergatori attendono ancora segnali dalla Regione. Molti alberghi sardi sono in vendita”. Morandi, dopo aver ascoltato plausi e lamentele, replica affermando che “serve una profonda riflessione, nel settore turistico non vanno bene le azioni improvvisate. Stiamo già lavorando ad un sistema normativo che sia più moderno, per offrire un servizio migliore, per competenza e qualità. Serve uno sforzo anche per la questione della seconda casa, come sistema ricettivo è da classificare, i comuni devono fare maggiori controlli. Capisco i problemi e le difficoltà dei piccoli centri, lavoreremo con l'Anci sull'uso imprenditoriale delle seconde case”.
Paolo Rapeanu