Il sindaco Zedda e l’assessore Puggioni davanti ai commissari dell’Ue: domani la proclamazione
cultura capitali unione europea
CAGLIARI. Cagliari corre nella “top six” delle città italiane candidate a capitale europea della Cultura e apre le audizioni davanti alla commissione che domani deciderà chi sarà la vincitrice.
«Siamo soddisfatti, è andato tutto bene», dicono il sindaco Massimo Zedda e l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni, al termine dell’incontro, di ieri mattina, a Roma, nella Sala del Consiglio del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della delegazione di Cagliari-Sardegna 2019 in vista della proclamazione della capitale europea della Cultura.
«Adesso non ci resta che aspettare la decisione della commissione che arriverà al termine dell'esame dei progetti delle altre città finaliste. Ovviamente oggi, a gara aperta e con la commissione che sta valutando e valuterà, nei prossimi giorni, le altre città, possiamo dire poco», commenta Zedda.
«Di certo, la scelta, per ammissione della Commissione, non sarà semplice – continua il sindaco – La raccomandazione che hanno fatto a noi e che faranno a tutti è quella di non disperdere il lavoro svolto sino a qui, a prescindere dal risultato. Li abbiamo rassicurati: a Cagliari e in Sardegna andremo avanti comunque».
L’accesso in finale della città capoluogo della Sardegna, tra oltre venti concorrenti di tutto rispetto e blasone, come Venezia, Pisa, L’Aquila, Palermo e Mantova, può considerarsi già un importante successo. «Il solo fatto di essere iscritte nell’elenco ristretto per l'attribuzione del titolo – ha dichiarato Androulla Vassiliou, commissaria per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, congratulandosi con le finaliste – può arrecare alle città interessate importanti benefici a livello culturale, economico e sociale, a condizione che la loro offerta sia inserita in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura»
Ora non resta che attendere domani, per sapere se lo sforzo organizzativo e l’impegno dell’amministrazione di Cagliari ha dato i frutti sperati. I numeri di quello che gli organizzatori chiamano “un processo”, prima che un progetto, parlano di 500 associazioni e imprese culturali impegnate, 15mila bambini e ragazzi coinvolti nelle attività formative e creative e 3mila tra volontari e sostenitori. Sono 650 milioni i cittadini europei interessati, oltre 5milioni i turisti previsti nelle due città, una italiana e una bulgara, che rappresenteranno la cultura europea nel 2019, e più di 2mila i creativi coinvolti nei diversi progetti.
Il Comune di Cagliari ha scelto il metodo della partecipazione, di fare squadra con i propri cittadini “per ripartire dalla cultura e dalla creatività , per stimolare un processo di rigenerazione della città e dei territori.
In questi giorni i negozi di Cagliari, panifici, grandi magazzini, gioiellerie, bar, espongono delle grandi C, il simbolo della Cultura con l’iniziale maiuscola.
L’augurio più dolce per Cagliari capitale europea della Cultura 2019, nelle vetrine dello storico bar Tramer: una fragile C di meringa alla panna, il dolce preferito di Antonio Gramsci, studente del liceo Dettori di Cagliari. (f.t.)