Viale La Playa. Le ragioni della bocciatura nel Protocollo d'intesa siglato nel 2006
La Regione si impegnò a ridurle, ma poi le ha aumentate
Su Wikipedia il progetto del Campus universitario di Cagliari compare già tra le opere dell'architetto Paulo Mendes da Rocha.
Su Wikipedia il progetto del Campus universitario di Cagliari compare già tra le opere di Paulo Mendes da Rocha, assieme ad altri progetti importanti, come il Padiglione brasiliano della Fiera Internazionale di Osaka e il Museo d'Arte di Campinas, che nel 2006 gli sono valsi il premio Pritzker, una sorta di Nobel dell'architettura.
«Non ancora costruito», è precisato. Chiarimento opportuno. Perché è probabile che l'opera concepita dalla matita dell'ottantunenne architetto brasiliano non veda mai la luce. Per una ragione che forse va al di là delle letture politiche «inoppugnabili», di questi giorni: l'eccesso di cubatura.
Il problema vero, insomma, è il cemento. Ed è politicamente paradossale che il centrodestra sia fermo sul rispetto delle regole e il centrosinistra legittimi un consistente aumento di volumi, seppure griffati da Rocha.
IL PROGETTO DI EDILIA Il progetto originario, quello realizzato dalla società Edilia e oggetto di un Programma integrato d'area approvato dal Comune il 2 aprile del 2003, prevede 95 mila metri cubi e la cessione gratuita al Comune del Silos vecchio della semoleria, da ristrutturare. Il 2 maggio del 2005 Edilia ottiene la concessione edilizia ed è pronta a realizzare circa mille posti letto per gli studenti fuori sede.
INTERVENTO REGIONALE Poi entra in ballo la Regione. Il 9 agosto del 2006 viene siglato un protocollo d'intesa col Comune che prevede che il Campus ...«potrà essere dimensionato in riduzione rispetto alla potenzialità volumetrica e con soluzioni tali da aumentare le aree verdi». Il progetto di da Rocha, al contrario, porta i volumi a circa 165 mila metri cubi e non prevede verde. Più mattoni e meno spazio per gli studenti (14 metri secondo il centrodestra, 20 secondo l'Ersu). Come mai? «Per compensare gli standard urbanistici la Regione si impegnò ad acquisire alcune aree attigue delle Ferrovie, ma non lo fece», ricordano nel centrodestra. «Il progetto fu presentato anche in Consiglio comunale ma nessuno disse nulla. Eppoi gli Accordi di programma servono proprio a derogare dagli standard urbanistici», obietta il centrosinistra. Fatto sta che il sindaco e il presidente della Regione nel marzo del 2008 firmano l'Accordo di programma, che il Consiglio non ratifica. Soldi sacrificati a cieche logiche di schieramento, come sostengono nel Pd? Probabilmente solo un banale rispetto delle norme, replicano dal Pdl. (f. ma.)
01/02/2009