Una città “mignon” che «non ha nulla da invidiare a Sidney, San Francisco, Edimburgo, Rio». Dal punto di vista dell'architettura del paesaggio Cagliari ha tutte le carte in regola e non ha nulla da temere rispetto alle grandi città del mondo.
Chi meglio di Pasquale Mistretta, il Magnifico Rettore per eccellenza (al governo dell'università per 18 anni), urbanista di prestigio, può dirlo? «Questa città ha due volti, inutile nasconderlo: dal punto di vista del paesaggio non ha nulla da invidiare alle altre, soprattutto se si tiene conto dei colori del mare così diversi, che cambiano se visti dal lato Poetto o dal lato porto, dalla Sella del diavolo o dagli stagni di Molentargius e di Santa Gilla. Contrasti di colori che, assieme alla morfologia della città, spiccano subito agli occhi di chi non ci conosce e ci vede per la prima volta: i colori della città di mare e che le città della terraferma non hanno».
E l'altro volto? «L'altro - aggiunge Mistretta - è quello della città vissuta e sono molto titubante a difenderlo, considerando quanto c'è ancora molto da fare sull'aspetto sociale, sul centro storico, su alcuni servizi fondamentali in una città che vive di angoli di bar e di angoli di strada». Insomma la Cagliari vincente deve cominciare a prendersi cura della Cagliari più “povera”: riempire di contenuti anche quest'“altra” città vuol dire poter vincere qualunque sfida. (c. ra.)