Numeri ufficiosi ma da “infarto”, nel vero senso della parola, per i decessi legati ad arresto cardiaco nell’Isola. Nella sola Cagliari sono oltre 400 all’anno. L’appello di Hsf e Club ‘Giovani sinergie Sardegna’: “Una campagna informativa adeguata sui defibrillatori potenzia la sopravvivenza sino al 60 per cento”.
CAGLIARI – Di infarto cardiaco si muore, e tanto, anche in Sardegna. E, se i primissimi minuti successivi a uno “stop” del cuore sono fondamentali per salvare la vita di una persona, uno strumento come il defibrillatore è indispensabile. Ma non tutti lo sanno utilizzare, c’è addirittura chi ne ignora l’esistenza: quindi, serve più promozione per prevenire. E’ l’appello lanciato dal club ‘Giovani sinergie Sardegna’ e ‘Hsf’, all’interno dell’iniziativa ‘La politica del cuore’,che vede la partecipazione di numerosi consiglieri regionali e comunali di ogni colore politico. Un’iniziativa che si inserisce nella settimana europea di sensibilizzazione sull’arresto cardiaco ‘Viva 2014’. Luigi Cadeddu, responsabile scientifico della Helpful & Sustainable Future, spiega che “il posizionamento dei defibrillatori è importante ma deve essere unito alla conoscenza delle manovre di primo soccorso. Progetti di informazione e formazione devono essere promossi ovunque, dalle scuole alle associazioni sportive. Con una buona comunicazione”, afferma Cadeddu, “incide sulla sopravvivenza all’arresto cardiaco dello 0,5 per cento. La conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare da parte del cittadino diminuisce l'esito mortale del dieci per cento. Se si aggiunge la presenza del defibrillatore nei primi 5 o 6 minuti, si potenzia la vita sino al sessanta per cento. Un corso efficace dura dalle quattro alle sei ore: sono ore per la vita". Barbara Congiu, presidente del club Giovani sinergie Sardegna, nota che “i politici sardi, trasversalmente, hanno raccolto il nostro invito partecipando alla manifestazione. Temi simili accomunano qualunque schieramento politico, la salute è importante. Va creata una cultura del primo soccorso, salvare una vità è semplice se si sa come farlo”.
E i politici, che dicono? Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, riconosce che “è auspicabile che i defibrillatori siano diffusi di più in scuole e palestre, bisogna puntare soprattutto su questi due luoghi”. Sergio Mascia, capogruppo comunale di Sel, dice che “si tratta di iniziative importanti per dare risposte ai cittadini. La cultura del soccorso deve entrare veramente nella nostra quotidianità”. Qualcosa, a proposito dei defibrillatori, almeno a Cagliari si è già mossa, oltre un anno fa. “Con un’azione bipartisan in Consiglio è stata approvata una mozione per dotare Cagliari di defibrillatori, per una vera e propria città cardioprotetta. E’ un piccolo ma concreto fatto”, osserva Pierluigi Mannino, consigliere comunale di Patto per Cagliari, primo firmatario del documento.