Il primo cittadino dice no al piano del Ministero della Giustizia: "Mi auguro che si torni indietro, siamo pronti a coinvolgere su questo argomento direttamente il presidente del Consiglio Matteo Renzi"
redazione@cagliaripad.it
No al trasferimento del carcere minorile a Buoncammino. Contrario il sindaco Massimo Zedda alla decisione del Ministero della Giustizia. “È una scusa per trasferire lì uffici pubblici e altri uffici dello Stato. Nel carcere minorile di Quartucciu ci sono meno di 10 detenuti che, oltretutto, potrebbero essere ospitati in una comunità di recupero.
Buoncammino", aggiunge, “ in accordo tra Regione, Comune e Università potrebbe ospitare un albergo, spazi per gli studenti e spazi di aggregazione, attività commerciali e tanto altro ancora. Abbiamo avuto contatti con privati che prevedevano investimenti per diversi milioni di euro”.
Per il sindaco il carcere dovrebbe essere messo a disposizione della città e delle esigenze dei cittadini e della popolazione studentesca. “Avevamo come Comune già dei contatti e già fatto i sopralluoghi per iniziative internazionali che si sarebbero potute svolgere a Buoncammino non appena fosse stato libero. Mi auguro che si torni indietro, siamo pronti a coinvolgere su questo argomento direttamente il presidente del Consiglio Matteo Renzi”.
Il primo cittadino ricorda che la struttura ha una funzione baricentrica rispetto a molte sedi dell'Ateneo di Cagliari e in questo senso potrebbe svolgere una funzione importante anche per l'Università. L'idea è quella di un grande progetto di ricucitura, recupero, riqualificazione e riutilizzo: Tuvixeddu/Tuvumannu, il polo umanistico, quello d'ingegneria, il carcere di Buoncammino, i giardini pubblici, l'Anfiteatro, l'Orto Botanico, l'orto dei Cappuccini, il polo economico giuridico, l'ospedale civile, la clinica Macciotta, il Palazzo delle Scienze, la fossa di San Guglielmo e la clinica Aresu, l'ospedale militare, un collegamento con i percorsi sotto le mura e con il centro storico.
“Parte di questi interventi sono in corso”, prosegue Zedda, “altri partiranno nei prossimi mesi ma il grosso ha la necessità di ulteriori finanziamenti e di investitori privati. È un progetto che stiamo inserendo nella programmazione 2014/2020 per ottenere risorse europee. Ripensare questi luoghi è il futuro di Cagliari e un'occasione per Cagliari 2019”.