-5. Capitale europea della cultura 2019: la sfida fra le città candidate
Le cinque rivali agli occhi di sindaco e assessori
Fin troppo facile dire Cagliari. Ce l'abbiamo nel cuore, nell'anima, nella mente: è la nostra città, ci piace davvero. Ma se fossimo fuori dalla sfida e la gara si giocasse tra le altre cinque, a chi i cagliaritani darebbero il titolo di Capitale europea 2019? Troppo difficile rispondere a colpo sicuro. Ravenna? Forse no, Siena. Anzi Perugia, piuttosto che Matera o Lecce. Se poi a pronunciarsi sono gli amministratori del Golfo degli Angeli - poco sportivi forse, ma molto tifosi - è chiaro che la domanda qualcuno la trovi imbarazzante. Di cultura, Cagliari compresa, ne hanno tutte da vendere e così un po' tutti se la cavano con la tipica frase «Sono tutte bellissime città».
I GIUDIZI Il sindaco, Massimo Zedda, è il primo della lista: «Mi piacciono tutte e cinque e le conosco molto bene, avendole visitate anche per lavoro e per questioni politiche. I miei ricordi di bambino e adolescente mi portano a Siena, visitata più volte con i miei genitori, di recente, come sindaco, sono stato a Lecce e Perugia. Sono tutte belle città, i voti li daranno i commissari: dipenderà dalla loro sensibilità e anche dal ruolo che ognuna potrà svolgere in favore dell'Europa». E se per scaramanzia è meglio tacere, è certo però che Cagliari, «l'unica al centro del Mediterraneo», gioca un ruolo importante. Quel che è bello di questa sfida per “Capitale europea 2019” è l'essere in gara: vedere le città sforzarsi di pensare e mettere a frutto progetti per migliorarsi. «Da questo punto di vista c'è in campo un patrimonio enorme di idee, esperienze e modelli di sviluppo di grande interesse - è l'aspetto che sottolinea l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni - noi speriamo che sia Cagliari a vincere ma tutte hanno le carte in regola per farcela, città bellissime e molto diverse tra loro, ognuna ha qualcosa da dire e da esprimere sotto ogni punto di vista. Il laboratorio-città si rimette in moto». Difficile esprimere un voto, ma un giudizio alla fine si strappa un po' a tutti: su Siena perché è la città del Palio che, anche per via di famosi fantini sardi, quasi tutti hanno visitato «almeno una volta nella vita», Matera, perché è la città dei Sassi, e pazienza se quaggiù è più sconosciuta di altre. Guai però a dirlo a Maurizio Porcelli, vice della commissione Cultura, che se n'è innamorato, «la più attraente e affascinante - definisce Matera - con il suo cuore sotterraneo, le chiese e i suoi palazzi nobiliari e i Sassi patrimonio dell'Umanità». Chi non conosce la barocca Lecce? O Perugia, dove tra le mure etrusche qualche sardo ci ha pure studiato? Ravenna, questa sì che la conoscono, almeno per i suoi mosaici. C'è chi, Barbara Argiolas, assessore per lo Sviluppo economico e turistico, un voto lo dà: «Per una questione affettiva». A chi? «A Perugia in ricordo del mio primo viaggio oltre Tirreno in nave: avevo 8 anni e andavo in colonia». Più nel dettaglio: «È una grande opportunità per tutte le sfidanti - dice - mobilitate su un obiettivo comune: per la mia città vincere significherebbe conquistare tantissimi turisti ed entrare nel gotha delle città europee».
VINCA IL MIGLIORE Se Cagliari non fosse candidata, Francesca Ghirra, presidente della commissione Cultura, vorrebbe che vincesse una città del Sud, Lecce, Matera, poco importa. Se non altro «perché al Nord sono concentrate le ricchezze e le città d'arte del Paese. Siena, Ravenna, Perugia hanno già una loro collocazione nelle rotte del turismo culturale, per il Sud Italia, invece, sarebbe un'occasione di riscatto». Belle per tutti, ognuna con la sua specialità. L'augurio finale è del vice sindaco Luisa Anna Marras: «Vinca il migliore». Se poi è Cagliari, tanto meglio.
Carla Raggio