La grande attesa
La sfida è iniziata nel 1985. Da ventinove anni l'Unione Europea promuove se stessa: sceglie ogni anno due Stati-simbolo per ospitare la “Capitale europea della cultura”. Le città vengono individuate per i progetti che intendono realizzare durante l'anno di selezione (in questo caso il 2019), con l'obiettivo di “valorizzare la ricchezza delle culture presenti in Europa”, di rafforzare i legami culturali che tengono unito il continente e di “promuovere il contatto tra cittadini provenienti da diverse aree europee”. A nessuno può sfuggire l'opportunità offerta: elevare il proprio profilo internazionale, “ricevere visibilità, incrementare il turismo locale, dare nuova linfa alla vita culturale”. Per il 2019 gli Stati Membri scelti sono Italia e Bulgaria. Cagliari si è candidata con 21 città italiane. Le tappe: il 15 novembre 2013 la Giuria di selezione ha comunicato le 6 città preselezionate per il titolo: Cagliari Lecce, Matera, Perugia, Ravenna, Siena. La nomina sarà assegnata il 17 ottobre dall'Unione Europea: vincerà una sola delle sei città preselezionate. La settimana scorsa i commissari della Giuria hanno concluso le visite in ciascuna delle città selezionate e ogni città ha presentato il proprio progetto. Enrica Puggioni, assessore alla Cultura: «Cagliari ha già intrapreso un percorso di profonda rigenerazione urbana e rivitalizzazione culturale delle diverse aree e quartieri. Processo che continuerà fino al 2019 e oltre». Dal 2015 associazione e operatori culturali «saranno chiamati a ideare, sviluppare e partecipare ad un grande programma di residenze, eventi, workshop e laboratori». (p. p.)