Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nella trincea di via Manno

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2014


Nel centro storico sono ancora visibili i danni causati dall'acquazzone di sabato

 

Dopo il nubifragio la strada dello shopping chiusa per 24 ore


Un giorno, o quasi, in trincea. Solo alle 17.30 di ieri via Manno ha riaperto al traffico e al viavai tra i negozi, dopo ventiquattro ore fra transenne e controlli. Sabato sera, in seguito alle forti piogge del pomeriggio, pezzi di cornicione erano crollati da un balcone al numero 8. Non passava nessuno, sotto, in quel momento. Ma la chiusura della strada, e la conseguente deviazione del traffico, si è resa necessaria, per consentire ai vigili del fuoco di verificare a quel punto la stabilità dell'intera facciata. Compromessa quanto basta, da richiedere ieri l'intervento di una ditta edile. «In apparenza, sembrava tutto in ottimo stato», spiega l'amministratore del condominio, Roberto Garippa, «ma, considerata la caduta da uno dei balconi, abbiamo preferito verificare tutta la parete».
I DISAGI Operai e gru hanno lavorato fino al tardo pomeriggio, picconando, scrostando le zone a rischio ed eliminando le macerie residue. In una parola, mettendo in sicurezza i quattro piani di stabile. Se taxi, mezzi pubblici e di soccorso hanno dovuto trovare strade alternative, il traffico pedonale non ha subito variazioni di percorso. I pedoni hanno osservato, naso all'insù. Chiesto informazioni sulla chiusura e, una volta rassicurati, percorso il vicoletto ricavato fra le transenne per raggiungere i negozi preferiti e non rinunciare agli acquisti.
TRE NEGOZI CHIUSI Chi invece ha avuto un contraccolpo immediato, e ben più pesante di un pomeriggio di shopping mancato, sono state le tre attività commerciali incluse nell'area transennata. Due di abbigliamento e lo storico tabaccaio che si affaccia su piazza Martiri. «Abbiamo perso circa cinque ore di potenziali clienti», confermano dal negozio di abbigliamento maschile Anthony Morato, «le prime due, nella tarda serata di lunedì quando la zona è stata messa in sicurezza; le altre tre, dalle 14 alle 17 di ieri, un danno concreto per chi come noi lavora con orario continuato». Qualche difficoltà nell'accesso e uscita da casa, ma nulla di più, per gli anziani abitanti del palazzo, loro malgrado protagonisti di uno spettacolo in diretta: una piccola folla di curiosi ha assistito a tutto l'intervento degli operai, appollaiata sui gradini del monumento in Piazza Martiri. «Il nostro lavoro non ha subìto rallentamenti per questo crollo», commenta un negoziante che preferisce l'anonimato, «non sono questi i problemi gravi, piuttosto il continuo calo degli acquirenti, causato anche dall'assenza di parcheggi liberi in centro: stiamo andando in rovina».
IN CENTRO DANNI OVUNQUE Intanto, se la pronta rimozione dei rami caduti sabato pomeriggio non ha intaccato la viabilità in via Dante, anche in altre zone del centro cittadino, il temporale di sabato ha lasciato il segno, non ancora cancellato dai netturbini. Nel tratto verso via Paoli di via San Benedetto, in particolare, la sporcizia abbonda ai margini del marciapiede. E diventa un tappeto, in prossimità di un tombino straripato di fronte alla scuola Infanzia Lieta. Sterpaglie e rifiuti di ogni genere, sono da due giorni il benvenuto ai piccoli scolari.
Clara Mulas


Tolto il masso l'area resta ancora off limits per i pedoni

Transenne dopo il crollo nel Corso


Un cumulo di calcinacci, tra due ingressi, circondato da transenne. È quanto resta del crollo avvenuto sabato sera nel Corso Vittorio Emanuele, all'altezza del civico 212. Già domenica il traffico automobilistico era tornato regolare, dopo il doppio intervento dei Vigili del fuoco: la rimozione del masso caduto sabato ai margini della carreggiata, senza ferire nessuno, e la messa in sicurezza della parete. Ma le transenne sono rimaste. E ancora ieri pomeriggio i pedoni si vedevano costretti ad attraversare a loro rischio e pericolo o a seguire la deviazione imposta dalle transenne, finendo così in strada.
Nessun problema per i residenti: l'accesso alle palazzine è rimasto fuori dalla zona recintata. Chi invece ha rischiato di non aprire è stato il ristorante di fronte. Ieri mattina, al rientro dopo la chiusura del lunedì, i dipendenti si sono trovati l'ingresso sbarrato. «Abbiamo dovuto scostare le transenne», confessa uno dei titolari, «ci siamo stupiti dell'incidente: la facciata è stata ristrutturata di recente». (cl.m.)