Dibattito in Aula sul piano di zona dopo il pronunciamento del Tar. Relazione di Frau
Nozze gay, Zedda al ministro Alfano: pensi a ridurre le tasse
La delibera del Tar che ha sospeso l'efficacia della determinazione dirigenziale del Comune sulla lottizzazione di “Su Stangioni” rilancia e infiamma il dibattito sul piano di zona individuato tra la statale 554 e la motorizzazione. La comunicazione fatta ieri all'Aula dall'assessore all'Urbanistica Paolo Frau (atto reso necessario dopo che i giudici amministrativi hanno messo nero su bianco che la “competenza ad approvare il Piano attuativo” e del Consiglio) ha scatenato un acceso dibattito su un tema complesso che attende una soluzione da ormai dieci anni. Il preambolo: dopo l'approvazione del Ppr, l'amministrazione comunale di centrodestra non adeguò il
Puc e, “sfruttando le critiche del centrosinistra nei confronti del Puc”, viene sottolineato nel Dossier Su Stangioni , “perché non aveva individuato aree per piani di zona per l'edilizia economica e
popolare, la Giunta nel 2005 individuò tre aree in città dove,
attraverso la partecipazione dei proprietari delle aree, vennero individuate tre zone, tra le quali
quella di Su Stangioni per la realizzazione di piani di zona”. Dieci anni di polemiche (duecento ettari di terreno agricolo di circa 150 proprietari diventarono edificabili), la diffida dei diversi proprietari che, ieri, hanno chiesto al Consiglio di decidere sulla loro sorte. L'assessore Frau in Consiglio: «I nostri uffici stanno completando le verifiche per consentire all'Aula di decidere».
Dopo Giorgio Cugusi sono intervenuti Giuseppe Andreozzi (ha chiarito il “dettaglio” della contiguità o meno delle area con le zone già urbanizzate della città), Andrea Scano (tra i più polemici: finora è stata fatta confusione), Davide Carta (“si tenga conto dei costi urbanistici di una piano di zona”). Maurizio Porcelli, tranciante: «Qualcuno ha insabbiato e rallentato l'iter della pratica?». Altri contributi sono giunti da Francesca Ghirra, Anselmo Piras, Sergio Mascia, Aurelio Lai, Antonello Floris, Matteo Lecis Cocco Ortu, Gaetano Marongiu.
ZEDDA-ALFANO Anche il sindaco Massimo Zedda è intervenuto dopo le parole del ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha invitato i Prefetti alla linea dura contro le trascrizioni nei registri municipali dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero. «Pensi ad altro, ad esempio a come ridurre le tasse, a far evitare al Paese nuove censure e nuove sanzioni economiche in tema di diritti da parte dell'Europa».
Pietro Picciau
La diffida
«Il Consiglio
approvi
il Piano»
Per l'approvazione del Piano particolareggiato “Su Stangioni” ieri è arrivata in Municipio una diffida indirizzata (dallo studio legale Stefano Porcu e Mauro Barberio in rappresentanza dei ricorrenti proprietari delle aree Angelo Cardella, Paolo Laconi, Mario Leoni, Bruno Manca, Mario Murgia, Giovanni Onano, Vittorio Pani, Giacomo Pisano, Vanza Zaccheddu, Salvatore Zicca, Edilizia Sirio e Coop Edil) al presidente del Consiglio Goffredo Depau, ai consiglieri comunali e al sindaco Massimo Zedda. Poiché, scrivono i legali «ad avviso del Tar la competenza ad approvare il Piano attuativo ricade in capo al Consiglio comunale», e «nonostante il deposito dell'Ordinanza» di annullamento e “sospensione dell'efficacia”, «la sua comunicazione e la notifica, a tutt'oggi il Consiglio comunale non ha ancora adottato alcuna deliberazione».
Per i firmatari della diffida l'«ingiustificato ritardo nell'approvazione del Piano attuativo è fonte di gravissimo pregiudizio economico per i proprietari delle aree ricomprese nel comparto», e poiché «il piano attuativo Su Stangioni rientra nella Pianificazione strategica intercomunale approvato all'unanimità con delibere del settembre e del dicembre 2012», e poiché «appare inspiegabile» il ritardo dell'Aula, diffida «il presidente del Consiglio e tutti i consiglieri ad approvare, senza ulteriore indugio, il Piano particolareggiato del comparto Su Stangioni». (p. p.)