Su Stangioni, ora è guerra legale. I proprietari al Comune: "Approvate il piano o pagherete i danni"
Su Stangioni, tensione alle stelle. I proprietari delle aree passano alle vie legali e diffidano i consiglieri comunali: “Approvate il piano attuativo o sarete personalmente responsabili dei danni”. Nel centrosinistra riemergono le crepe, dal Pd attacchi a Zedda che aveva detto no: “Basta con gli slogan”.
CAGLIARI - L’affaire Su Stangioni ritorna nel dibattito politico comunale e lo fa in maniera fragorosa. I proprietari delle aree oltre la Ss 131, dove vorrebbero costruire un nuovo maxi quartiere per 2600 abitanti, passano alle vie legali e presentano una diffida ai consiglieri comunali. La richiesta è chiara: “Approvate senza indugio il piano attuativo, in difetto di urgente approvazione o di ulteriori ritardi, il presidente e ciascun singolo consigliere saranno ritenuti direttamente e personalmente responsabili di tutti i danni patiti”. Un ordine dai toni minacciosi che raramente si è vista arrivare nell’Aula di Palazzo Bacaredda e che non è certo piaciuta: ”Si tratta di un atto grave - dichiara Marco Murgia (Pd) -, non è usuale che degli avvocati intimino a consiglieri comunali di votare in un senso una delibera, esercitando così un tentativo di pressione. E’ un’ingerenza intollerabile”. Lo stesso presidente del Consiglio, Ninni Depau, la stigmatizza come “irrituale nei toni e nei contenuti”.
La lettera, recapitata oggi a tutti i consiglieri, arriva dopo un’ordinanza del Tribunale amministrativo che di recente ha annullato in via cautelativa una determina del dirigente del Servizio pianificazione strategica riguardante “l’arresto del procedimento di approvazione del piano attuativo di Su Stangioni”. Secondo il Tar ad esprimersi sul piano dovrà essere il Consiglio comunale, che negli anni scorsi aveva approvato altri atti fino ad oggi infruttuosi. Su questo ha risposto l’assessore all’Urbanistica, Paolo Frau: “Il servizio Pianificazione ha chiarito che l'iter della pratica ‘prosegue con le verifiche ai piani vigenti’. L'ufficio è al lavoro per dirimere una questione che da parte dei proprietari viene definita come conclusa. E’ un tema importante che vede uffici e proprietari in posizioni differenti". In particolare uno dei nodi sarebbe il mancato adeguamento del piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale dato che si tratta di una zona “non integrata al tessuto urbano”.
Ma aldilà degli aspetti tecnici a dividere la politica è sempre la stessa domanda: via libera a un nuovo quartiere per riportare i cagliaritani dell’hinterland nel capoluogo, ma continuando a gettare migliaia di metri cubi di cemento su un'area che oggi è campagna, oppure no? La bandiera partitica in Urbanistica si conferma contare poco, nel PD ad esempio ci sono favorevoli e contrari. Per Andrea Scano “negli ultimi 25 anni è mancata una politica edilizia in favore dei ceti deboli. Noi da tre anni abbiamo una delibera che giace nel cassetto (un parere preventivo sul Piano Particolareggiato .ndr), capisco che all’interno della maggioranza ci siano visioni differenti ma dobbiamo confrontarci sulla base di dati tecnici. Ci sono tante cose che non tornano in questa vicenda, è stata fatta tanta confusione anche con slogan, e mi riferisco anche a lei signor sindaco, per accattivarsi una parte ell’elettorato. E’ ora di finirla”. D’accordo Francesco Ballero ‘democratico’ prestato a La Base: “Il tempo è determinante. Il Tar ha accolto una semplice nota criticando duramente l’amministrazione. Dobbiamo portare in aula un cronoprogramma di attività che sia chiaro. Se la Giunta vuole bloccare Su Stangioni faccia una delibera”. Per Giuseppe Farris (Forza Italia) “si è perso troppo tempo, allo stato non sussistono impedimenti all’approvazione del piano, dobbiamo decidere noi”. Secondo Sergio Mascia (Sel) “il Tar ha annullato cautelativamente una determina dirigenziale chiedendo semplicemente che si esprima il Consiglio comunale”. Sulla stessa linea la collega Francesca Ghirra: “In questo momento più che davanti a questioni di natura politica di troviamo davanti a problemi di natura amministrativa. Solo una volta che sarà chiarita la questione potremo esprimerci in maniera chiara”.