Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Meilogu, le case vanno in pezzi

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2009

Is Mirrionis. L'assessore comunale: i soldi per le manutenzioni non bastano per tutti

Protesta per il degrado negli appartamenti del Comune

Le palazzine di via Meilogu cadono a pezzi e gli inquilini chiedono aiuto al Comune, che però non ha fondi a sufficienza per intervenire.
Antonietta Lamanna, quattro bocche da sfamare e un'unica, magra pensione d'invalidità, ogni giorno si batte per impedire che la sua casa vada in pezzi. In quarant'anni di vita, l'elenco dei guasti nel suo appartamento di 45 metri quadri, al terzo piano di una delle palazzine di via Meilogu gestite dal Comune, è diventato interminabile: la cucina ogni tanto perde un pezzo, le mattonelle del pavimento ballano, quasi tutte le finestre non chiudono e in assenza di tapparelle sono dei teli di fortuna a proteggere i vetri dalla pioggia.
DEGRADO Paola Porceddu, anche lei in via Meilogu dai primi anni Sessanta, per rifarsi la cucina si è dovuta indebitare fino al 2011. Avrebbe voluto cambiare anche la porta d'ingresso della sua abitazione, così modesta che si butta giù con un soffio, ma il magro bilancio familiare non gliel'ha consentito. Così, per evitare visite indesiderate, l'unico rimedio che le è rimasto è di lasciare sempre qualcuno in casa, di giorno e di notte, d'inverno e d'estate. I ladri peraltro hanno provato a entrare, senza esito, nell'appartamento di Anna Mulas, in via Serbariu. Un episodio che la donna difficilmente dimenticherà e che ha convinto il Comune a sostituire la vecchia porta d'ingresso con un nuovo portoncino blindato. «Almeno quello è stato fatto», spiega la donna, «anche se restano da sistemare molte cose. Più di tutto vorrei una porta per il bagno, che per ora è chiuso soltanto da una tenda».
LE RICHIESTE Gli abitanti delle case che il Comune gestisce nel quartiere di Is Mirrionis da anni attendono dall'amministrazione un po' di attenzione. C'è chi reclama una porta nuova, chi spera in finestre a prova di pioggia o in semplici serrande. Alcuni, in attesa dei rimborsi del Comune, hanno fatto i lavori a proprie spese. Altri, sono costretti a convivere con questi problemi. «Che cosa dobbiamo fare per avere un po' di attenzione?», si domandano.
IL COMUNE «Premesso che la manutenzione ordinaria delle case spetta a chi ci abita e che se questa non viene fatta poi ci si ritrova in emergenza, purtroppo i fondi a nostra disposizione sono quelli che sono e ci obbligano a procedere individuando delle priorità», replica l'assessore dei Lavori pubblici Raffaele Lorrai. «Se gli inquilini sono in regola con il pagamento degli oneri condominiali e dei canoni d'affitto», sostiene Lorrai, «noi siamo chiamati ad intervenire, ma non possiamo fare tutto e subito. I fondi a disposizione viaggiano intorno al milione di euro per i 3mila e 400 appartamenti del Comune. È chiaro che si impongono delle scelte». ( l. m. )

30/01/2009