Il sindaco di Cagliari intervistato su Materatown dopo le polemiche sulla Capitale della Cultura
Autore: Redazione Casteddu Online il 07/10/2014 02:33
Il sindaco Massimo Zedda intervistato su Materatown:
Buongiorno Sindaco Zedda, Lei ha polemizzato con la RAI per la trasmissione “Materadio” in quanto avrebbe, di fatto, sponsorizzato Materatown a Capitale della Cultura nel 2019 a discapito delle altre finaliste tra cui Cagliari. I “pasdaran” di Materatown 2019 le hanno risposto per le rime dicendo che Materadio è una manifestazione che non è collegata alla Candidatura in quanto sono ben 4 anni che si svolge a Materatown. Vuole aggiungere qualcosa?
Niente da aggiungere, al massimo vorrei precisare qualcosa. In primo luogo, certo che sappiamo che Materadio si svolge lì da voi da quattro anni. Il punto è un altro: leggere su un settimanale a diffusione nazionale che “Per fare il tifo per Matera tutta Radio3 si trasferisce” è questione ben diversa. Abbiamo ricevuto messaggi ed e-mail in cui si chiedeva uno sciopero del canone in Sardegna! E però non ho polemizzato con nessuno, anzi. Ho semplicemente detto di essere contento per Matera ma che sarebbe stato bello, da parte di Radio3, un approfondimento su tutte le città finaliste.
Anche il Direttore di RAI 3 Marino Sinibaldi le ha risposto dicendo che la RAI fa il tifo per tutti e che Radio 3 è già stata a Perugia e che presto sarà anche nelle altre città! Si ritiene soddisfatto da questo “risarcimento danni” o vuole che le organizzino, che so, il festival di San Remo o la prossima finale di Champion?
Allora siamo tutti d’accordo, discorso chiuso: l’importante è che tutte le città alla fine abbiano avuto le stesse opportunità. Per il resto, il Festival di San Remo ha la sua sede e va benissimo così. Sulla finale di Champions, invece, un pensierino lo farei: magari nel 2020, anno del centenario del Cagliari Calcio, magari nel nuovo stadio e magari con Cagliari che ha appena concluso il suo anno da Capitale europea della Cultura. Ma non credo che sia tutto nella disponibilità del direttore Sinibaldi.
Adesso non mi faccia commuovere. Io faccio parte di quella generazione che da bambini giocavano a pallone nel salotto di casa facendosi la telecronaca da soli immaginando di essere Gigi Riva.
Gigi Riva è un mito, qui come ovunque. La differenza è che qui a Cagliari anche i bambini di oggi sanno chi è!
Andiamo avanti. Quelli che adesso a Materatown la criticano sono gli stessi che alcuni mesi orsono polemizzarono contro la sua concittadina, il sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali, Francesca Barracciu (ndr attualmente indagata per “spese pazze” alla Regione), che si lasciò andare a dichiarazioni a favore di Cagliari e fu accusata duramente di essere di parte. Fermo restando che al suo posto non mi rallegrerei più di tanto di avere come sponsor la Barracciu (attualmente indagata per spese pazze alla Regione Sardegna) non pensa che questa storia del 2019 stia scivolando a livelli da derby Roma-Lazio, per non dire “guerra tra poveri”?
Questo è quello che dichiarai quando il sottosegretario parlò di Cagliari: “Possiamo comprendere la passione con cui Francesca Barracciu guarda alla candidatura di Cagliari e del sud Sardegna a Capitale europea della Cultura per il 2019. Crediamo tuttavia che in una competizione tra città – che tra l’altro si sta svolgendo in un clima di grande lealtà, di collaborazione e di scambio – non si debba perdere di vista l’obiettivo principale: quello di una corsa alla pari fatta di progetti, idee e coinvolgimento. Alla fine vinca la città migliore”. Come intendevamo il nostro percorso in quel periodo, così lo intendiamo oggi e così lo vediamo in futuro: perché qui non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, a prescindere dal titolo o meno. Stiamo facendo una gara pulita e continueremo su questa strada.
Senta, Signor Sindaco, io subito dopo la sua elezione a Sindaco di Cagliari, l’apprezzai moltissimo quando durante una puntata a Ballarò ad un giornalista che voleva coinvolgerla in una discussione sui massimi sistemi della politica Lei rispose: <<Ma cosa vuole che me ne importi. Io sono il Sindaco di una città che ha il 50 % di disoccupazione giovanile ed è di questo che mi devo preoccupare>> Ora le chiedo, ma era proprio necessario imbarcarsi in questa avventura della Capitale europea della Cultura con i tanti problemi che affliggono la sua città? Faccio questa domanda a Lei (nuora) affinchè “suocera” (Sindaco di Materatown) intenda.
Sicuro che abbia dato quella risposta? Perché a me la politica, anche ai suoi massimi sistemi, piace molto: dovrebbe essere la politica a lavorare per cercare di risolvere i problemi che attanagliano il nostro Paese. E’ così che la intendo. Per i Comuni, che non hanno neanche l’assessorato al lavoro, la via da seguire è quella di creare i presupposti perché altri possano creare occupazione. In questo senso la candidatura è una occasione importante, a Cagliari la vediamo così.
Il sindaco di Materatown in una intervista ad un giornale locale di circa un anno fa dichiarò:<<La Candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura è la nostra unica occasione per risolvere i nostri problemi>> che a me fa venire in mente quel tipo che non avendo i soldi per mangiare si ostina a giocare al “gratta e vinci” per dare una svolta alla propria vita. Per favore mi dica che almeno a Cagliari, oltre alla “lotteria” della Candidatura del 2019, avete altre cose in mente per risolvere i problemi della vostra terra!
Guardi, la spiego così. La nostra candidatura, che è stata l’ultima ad arrivare tra le 21 città di partenza, è il coronamento di un lavoro partito appena sono diventato sindaco. In campagna elettorale, nel 2011, avevamo presentato un programma fatto di idee e progetti per cui ci siamo messi al lavoro il giorno dopo la mia elezione: la riqualificazione di interi quartieri abbandonati da anni e quindi in stato di abbandono e degrado, a esempio, non è stata solo fisica. In quelle zone stiamo lavorando sulle strade, sui marciapiedi, sulla raccolta dei rifiuti, sulla nascita di nuove imprese e start-up (tutte azioni che generano lavoro, con operai, imprese, innovatori sardi) e parallelamente nascono lì associazioni di cittadini, gruppi di volontari, cooperative di abitanti che si impegnano anche nell’ambito culturale. Mi pare che la definizione di Capitale europea della Cultura abbia generato in qualcuno l’idea che vincerà la città con più eventi. Per noi sono importanti, ma non possono essere solo quelli: stiamo lavorando a una rigenerazione urbana e sociale – per Cagliari e il territorio che abbiamo candidato – che va ben oltre il titolo. Detto questo, è innegabile che solo essere entrati nella short list delle città finaliste ha dato a Cagliari e alla Sardegna una visibilità inimmaginabile e impagabile: lo vediamo già in termini turistici, con molte più presenze in città rispetto agli anni passati nonostante la crisi del settore. E anche questo serve a muovere l’economia, no? Posto che nessun sindaco può avere la presunzione di “risolvere i problemi della sua terra”, come dite voi, è certo che il lavoro che abbiamo iniziato a Cagliari andrà avanti con o senza il titolo di Capitale europea della Cultura. Anche se, inutile negarlo, sarebbe bello potersene fregiare: non per me in quanto Massimo Zedda ma per tutta la città e i territori impegnati in questa sfida.
Sindaco Zedda qui a Materatown, in occasione della visita dei commissari che eleggeranno la Capitale della Cultura, si stanno srotolando, a mo’ di campo di calcio, chilometri di prato per coprire aiuole fino al giorno prima piene di meravigliose cartacce e pittoresche buste di plastica svolazzanti. Insomma ci stiamo travestendo da Paperopoli. A Cagliari invece come pensate di accogliere questi giurati?
Cagliari è splendida ogni giorno, i commissari potranno vedere questa bellezza senza orpelli. Vedranno i colori della città e ne sentiranno i profumi così come la vivono i cagliaritani ogni giorno e come la scoprono i turisti la prima volta che arrivano. Vedranno di sicuro i cantieri in moto, perché fanno parte del nostro percorso di candidatura. E vedranno il fermento, le iniziative già programmate da numerosi operatori culturali a prescindere dalla loro presenza. Scopriranno Cagliari così com’è, insomma: una città che si trasforma. E vi assicuro che è un gran bel vedere.
Grazie per l’intervista Sig. Sindaco.
Grazie a voi e in bocca al lupo a tutte le città candidate. Anche se, mi par di capire, a voi di materatown.net tutta questa storia non piace tanto.