Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I sindaci contro il Patto di stabilità

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2014


In 600 alla Camera con Boldrini e Delrio. Fassino: «Conferenza mensile tra istituzioni»

 

ROMA È stata un'invasione pacifica di circa 600 sindaci nell'aula di Montecitorio, per avviare un colloquio con le istituzioni. Davanti alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e per il governo Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e il ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Le proposte Anci, enunciate dal presidente Piero Fassino, sono due: titolarità dei tributi ai Comuni e superamento del patto di stabilità.
Positiva la risposta del governo: Delrio ha annunciato la volontà dell'esecutivo di allentare i cordoni rigidi del patto. Ma l'incontro di ieri (intitolato “Idee per il futuro del Paese”) potrebbe aiutare a trovare una scorciatoia verso una conferenza interistituzionale, da tenersi con cadenza mensile. Boldrini ha auspicato che «la collaborazione tra governo, Parlamento e Comuni diventi permanente e si svolga in sedi normali, specie su passaggi delicati come la legge di stabilità».
Piena sintonia da Delrio: «Questo governo ha orecchie aperte e conosce bene i vostri problemi, quindi diciamo sì a un nuovo periodo di confronto». Chiaro anche sul patto di stabilità: «Intendiamo cambiarlo, in modo che chi ha i bilanci in ordine sia di stimolo alle proprie comunità. È un impegno che prendiamo sul serio».
Fassino ha ricordato la curva discendente dei trasferimenti ai Comuni, passati nel periodo 2010-2013 da 16,5 a 2,5 miliardi. contestualmente i Municipi hanno contribuito al risanamento del Paese con oltre 17 miliardi: «Uno sforzo enorme che non è stato imposto né allo Stato né alle sue amministrazioni. Ma ora ci sono le condizioni per aprire una nuova stagione». Oltre le audizioni formali «proponiamo una conferenza interistituzionale mensile con i presidenti di Camera e Senato, i ministri per gli Affari regionali e dei Rapporti con il Parlamento e i presidenti delle Regioni e dell'Anci. Si darebbe una forma condivisa alle attività istituzionali e un'immagine di condivisione al Paese».